obbligo di avvertire i partner?

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
friendless

Re: obbligo di avvertire i partner?

Messaggio da friendless » giovedì 28 agosto 2014, 16:19

alfa, tu sei fuori (scusa il termine): se non trasmetti la malattia per cosa vuoi essere denunciato? :shock:



alfaa
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Re: obbligo di avvertire i partner?

Messaggio da alfaa » giovedì 28 agosto 2014, 16:20

blunotte ha scritto:32. E' possibile denunciare un partner HIV+ che ha tenuto nascosto il proprio stato si sieropositività, trasmettendo in tal modo il virus?

La persona con HIV che, consapevole del proprio stato sierologico, infetti il partner può essere riconosciuto responsabile del reato di lesioni aggravate di cui agli artt. 582-583 del Codice Penale.
E' necessario però che si accerti l'elemento psicologico del reato, il dolo, almeno nella forma del c.d. dolo eventuale, cioè dell'accettazione del rischio che il proprio comportamento (ad es. il rifiuto e/o la mancata richiesta di utilizzare il preservativo) provochi il danno alla salute del partner.
Trattandosi di lesione gravissima, il reato è perseguibile anche d'ufficio e non solo su querela della persona offesa come per la lesione semplice. L'iniziativa di parte richiede di effettuare una denuncia/querela, direttamente, presso l'autorità di pubblica sicurezza o mediante un proprio legale di fiducia
La responsabilità non sussiste qualora si assumono precauzioni volte ad escludere la trasmissione dell'infezione (uso del profilattico) e si verifichino incidenti (rottura del profilattico). Resta fermo l'obbligo di informare il partner del rischio corso nel caso di rottura del preservativo.
Fa fatto presente che esistono delle procedure, partner notification e contact tracing, che consentono all'operatore sanitario, allo scopo autorizzato dalla persona HIV+ interessata, di contattare il/i partner al fine di metterli al corrente del rischio corso, senza rivelare identità della persona HIV.
L'iniziativa di parte richiede di effettuare una denuncia querela direttamente presso l'autorità di pubblica sicurezza o mediante un proprio legale di fiducia.

Questo è quanto viene dichiarato sul sito del Ministero della Salute.
friendless ha scritto: Io sono etero per la cronaca per cui vivo una realtà completamente diversa dalla tua e grazie a dio mi viene da dire.
In quanto gay sono curioso di sapere quale sarebbe questa "realtà completamente diversa" in cui vivrei!

Si ma sul sito del ministero della salute parla di trasmissione del virus con rapporti non protetti. Io faccio un'altra ipotesti: quella di me che ho rapporti protetti con un ragazzo,dopo un po' gli dico che ho l'hiv. Ma ovviamente lui,non avendo avuto rapporti non protetti,non è rimasto infettato



alfaa
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Re: obbligo di avvertire i partner?

Messaggio da alfaa » giovedì 28 agosto 2014, 16:22

friendless ha scritto:alfa, tu sei fuori (scusa il termine): se non trasmetti la malattia per cosa vuoi essere denunciato? :shock:

Se ci fosse un obbligo legale potrebbe esserci una denuncia. La mia domanda nasce dal fatto che su un sito ho letto che il s+ ha comunque un obbligo di avvisare il s - nonostante il profilattico,ma punto primo non so se il sito era affidabile.Punto secondo,non so se si riferisse ad un obbligo morale o giuridico.



friendless

Re: obbligo di avvertire i partner?

Messaggio da friendless » giovedì 28 agosto 2014, 16:29

Ci vuole il contagio per essere denunciati, se no nisba ... :evil:



blunotte
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Re: obbligo di avvertire i partner?

Messaggio da blunotte » giovedì 28 agosto 2014, 16:39

friendless ha scritto:Ci vuole il contagio per essere denunciati, se no nisba ... :evil:
Sanzionato anche il rapporto ripetuto nel tempo, senza protezione, che non contagia: tentate lesioni personali

Avv. Cichetti: “Passiamo ora all’ambito del delitto tentato, che si ha quando al rapporto sessuale a rischio, trascorso un adeguato lasso di tempo (periodo-finestra), non segue la trasmissione dell’infezione da HIV. Data l’incompatibilità tra la struttura normativa del dolo eventuale e quella del tentativo, si potrà parlare di tentativo punibile, e quindi di dolo diretto, solo quando il rapporto potenzialmente contagiante non sia occasionale, ma integri una vera e propria relazione sessuale cosicché il rischio di contagio diventa probabile. L’agente accettando il rischio accetta - proprio a causa della probabilità del suo verificarsi - l’evento e, quindi lo vuole. Quando il rapporto sessuale non protetto si trasforma da “azione isolata” ad “attività” acquisisce l’efficienza causale a trasmettere l’infezione da HIV. Nel primo caso, visto che il rischio di contagio è solo possibile o addirittura raro, saremo nell’ambito del delitto impossibile per inidoneità della condotta, nel secondo caso invece, le fattispecie criminose, connotate dal dolo, saranno quelle delle lesioni personali aggravate dolose, consumate o tentate a seconda del verificarsi o meno del contagio.


Fonte: nadironlus.org



uffa2
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Re: obbligo di avvertire i partner?

Messaggio da uffa2 » giovedì 28 agosto 2014, 16:49

Non esiste alcun obbligo giuridico espresso di “dichiararsi”. Però c’è la domanda: «va bene, ma se succede qualcosa, che responsabilità ho?» e qui finiscono le certezze.

Se succede qualcosa, ci troviamo di fronte a quella che è qualificabile come lesione personale gravissima: “La lesione è gravissima, e si applica la pena della reclusione da sei a dodici anni se dal fatto deriva: 1) una malattia certamente o probabilmente insanabile…
Siccome la pena è bella grave, il Legislatore (che tanti dicono “fascista”, e sarà vero ma a confronto di quelli attuali è un campione di liberalismo) NON ha previsto la fattispecie colposa per questo reato.
Significa che, in ossequio al principio cardine del nostro ordinamento penale della responsabilità personale [che vuol dire “responsabilità colpevole”, ossia per un fatto che non solo è voluto, ma del quale (pur non essendone magari compresa l’antigiuridicità) si sono quantomeno ipotizzate e accettate le possibili conseguenze], non tutti i contagi sono punibili: non quelli avvenuti senza conoscere le proprie condizioni, non quelli avvenuti nonostante l’adozione di appropriate misure profilattiche.
Ma se si va a trombare bareback, il reato c’è, tutto, fino in fondo, senza sconti.
Non vale neppure dire «ma l*i CERCAVA sesso bareback e/o addirittura voleva essere contagiat*»: qualsiasi patto contro l’integrità fisica è per definizione in violazione dei principi fondamentali del nostro ordinamento da ben prima dell’articolo 32 della Costituzione (Articolo 5 del Codice Civile: Gli atti di disposizione del proprio corpo sono vietati quando cagionino una diminuzione permanente della integrità fisica, o quando siano altrimenti contrari alla legge, all’ordine pubblico o al buon costume.).
Epperò la domanda era « in italia sussiste o meno un dovere giuridico di avvisare i partner sessuali,nonostante l'uso del preservativo?».
A questa domanda NON si può rispondere invocando la legge 135/90, e neppure la legge sulla privacy: qui non si parla dei diritti fondamentali del malato, ma di quelli del terzo “incolpevole”.
La risposta giusta è: no, l’obbligo di dichiararsi non c’è, ma se succede qualcosa, nonostante l’adozione di ogni “buona misura”, lo spazio per le seccature è tantissimo.
E qui il pessimista che è in me trova libero sfogo, perché a mio avviso c’è astrattamente lo spazio per trovarsi coinvolti in un giudizio (civile) anche solo nel caso di un incidente che porta alla necessità di fare la PEP.
Se poi si giungesse al contagio si potrebbe sempre sostenere che la controparte, se fosse stata a conoscenza della condizione di sieropositività, non avrebbe accettato di fare sesso neppure col profilattico: per quanto mancanti i presupposti soggettivi (la volontà) per le lesioni gravissime, probabilmente una causa civile potrebbe essere finanziariamente devastante.

Un caso di contagio da bareback volontario: http://www.altalex.com/index.php?idnot=45844


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friendless

Re: obbligo di avvertire i partner?

Messaggio da friendless » giovedì 28 agosto 2014, 16:50

Sulla carta, nella pratica chi è stato sanzionato? io so per sentito dire di una donna che ha denunciato il marito per contagio, in sede processuale il magistrato voleva assolvere l'uomo (questa tipa girava in forum ...) do cosa stiamo parlando? quale giudice manda in galera, nella pratica, un giovane che non ha contagiato un altro? la praticità delle cose, grazie!



uffa2
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Re: obbligo di avvertire i partner?

Messaggio da uffa2 » giovedì 28 agosto 2014, 16:58

nella pratica, i casi di contagio bareback volontario (ossia almeno con previsione e accettazione della possibilità dell'evento) si risolvono in una condanna.
nella pratica, una sola cosa evita i problemi: il fatto che non ci siano denunce e che quando prendi l'HIV perché hai voluto provare l'emozione di sentire un pezzo di carne non ricoperto dal lattice eccetera, ti dici "sapevo o dovevo sapere quel che stavo facendo", non "mi hanno fottuto".
ma in un'aula di tribunale "sapevi o dovevi sapere quel che stavi facendo" non vale: sono i pilastri del nostro sistema giuridico, ed escludono che la si possa sfangare.


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obbligo di avvertire i partner?

Messaggio da skydrake » giovedì 28 agosto 2014, 17:14

A rigor di logica, allora fare sesso dovrebbe essere vietato e punito dalla legge.
Basta fare una botta di calcoli. Adesso li faccio molto alla buona.
Se in Italia ci sono 160.000 sieropositivi, di cui più della metà non sa di esserlo, su 60 milioni, allora il 3 per mille é sieropositivo. Ma secondo i dati OMS la probabilità tra gay di rimanere infetti é 19 volte superiore. In qualche tread precedente avevano provato a stimare il numero dei gay sieropositivi. Di per assunto la approssimatissima e riduttiva stima del 6%.
Se il profilattico proteggesse più del 94%, allora le probabilità di infettarsi con un sieropositivo con profilattico é minore che fare sesso con un sierosconosciuto senza profilattico.

Quindi propongo la galera a tutti i sieronegativi che fanno sesso senza profilattico!!!



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Re: obbligo di avvertire i partner?

Messaggio da uffa2 » giovedì 28 agosto 2014, 17:22

È una bella idea Sky, ma cozza contro quel principio di cui parlavo: quello della responsabilità “colpevole” ossia per un evento antigiuridico della cui possibilità l’autore era a conoscenza (anche “più o meno”) e la cui possibilità l’autore aveva accettato.

Fuori di questa ipotesi si parla di colpa
articolo 43 del codice penale, “Elemento psicologico del reato”.
Il delitto:
è doloso, o secondo l’intenzione, quando l’evento dannoso o pericoloso, che
è il risultato dell’azione od omissione e da cui la legge fa dipendere l’esistenza del delitto, è dall’agente preveduto e voluto come conseguenza della propria azione od omissione;
è preterintenzionale, o oltre l’intenzione, quando dall’azione od omissione deriva un evento dannoso o pericoloso più grave di quello voluto dall’agente;
è colposo, o contro l’intenzione, quando l’evento, anche se preveduto, non è voluto dall’agente e si verifica a causa di negligenza o imprudenza o imperizia, ovvero per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline.).


Ora, le lesioni da contagio da HIV sono appunto gravissime, e il Legislatore non ha previsto la “lesione gravissima colposa”: ci vuole il dolo (vi eviterò la dottrina sulle varie forme del dolo), che per definizione non esiste se non sai di avere l'HIV...


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