La farmacologia clinica studia gli effetti dei farmaci sull’uomo in termini di assorbimento, biodisponibilità e
interazioni.
Permette la valutazione della terapia farmacologica in generale, guida l’implementazione e la valutazione dell’efficacia e della sicurezza delle poli-terapie per affrontare eventuali problemi quali fallimento terapeutico, reazioni avverse o interazioni farmacologiche.
Le interazioni farmacologiche hanno un’importanza fondamentale nella scelta di una strategia terapeutica e nelle eventuali modifiche da apportare per ottenere il miglior bilancio possibile fra le numerose variabili che condizionano l’esito complessivo della terapia.
Un farmaco introdotto nell’organismo (per via orale, parenterale, ecc.) può subire varie trasformazioni, in funzione delle sue caratteristiche fisico-chimiche, ed essere eliminato per vie diverse, in varie forme molecolari.
Quindi, può accadere che un farmaco non venga quasi per nulla modificato e sia eliminato come tale, oppure che subisca numerose trasformazioni verso forme che possono essere ancora farmacologicamente attive (o anche più attive rispetto alla molecola originale) oppure del tutto inerti (non attive) per quanto concerne l’effetto desiderato.
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