Personale sanitario

[ansia14]

Buongiorno a tutti,

Vorrei un'informazione. Che voi sappiate, il personale del CUP, senza che abbia con sé la tessera sanitaria di un paziente, può solo col nome e cognome di una persona vedere le sue esenzioni (nel nostro caso la 020)?
E per quanto riguarda gli infermieri?

Perché un paio di mesi fa ho ritrovato in chat un tipo che non sentivo da più di 10 anni, partito in quarta, mandato foto intime, vediamoci. Dopo un giorno, scomparso. E mi ha detto che lavora al CUP di una struttura privata. Ora mi è venuto il dubbio che possa aver fatto una ricerca e visto la mia situazione. Così fosse, non sarebbe una grave violazione della privacy? Intendo, non il fatto che lui l'abbia fatto, ma che possa essergli possibile farlo...

Grazie

[Dodi75]

Buongiorno a tutti,

Vorrei un'informazione. Che voi sappiate, il personale del CUP, senza che abbia con sé la tessera sanitaria di un paziente, può solo col nome e cognome di una persona vedere le sue esenzioni (nel nostro caso la 020)?
E per quanto riguarda gli infermieri?

Perché un paio di mesi fa ho ritrovato in chat un tipo che non sentivo da più di 10 anni, partito in quarta, mandato foto intime, vediamoci. Dopo un giorno, scomparso. E mi ha detto che lavora al CUP di una struttura privata. Ora mi è venuto il dubbio che possa aver fatto una ricerca e visto la mia situazione. Così fosse, non sarebbe una grave violazione della privacy? Intendo, non il fatto che lui l'abbia fatto, ma che possa essergli possibile farlo...

Grazie

Ciao,
Si nei Cup vedono il codice esenzione e nel privato privacy zero, la nostra esenzione rimane discreta solo nel pubblico

[rita]

Senza codice fiscale, data nascita, come fa a risalire a identità sanitaria?

[chico92]

Senza codice fiscale, data nascita, come fa a risalire a identità sanitaria? (poi, oh, se anche lo scoprisse, pazienza).

Non serve il codice fiscale.
È sufficiente anche solo conoscere Nome, cognome e data di nascita..

[Andr4us]

Si pazienza cosa vuole che sia se un impiegato del cup scopre che lei ha l'HIV, lasci stare cosa vuole che sia, in fondo è una informazione marginale che non ha nessun impatto sulla sua vita sociale, lavorativa, sentimentale.

[rita]

Tu al posto suo che avresti fatto? Oggi se sei in terapia non sei "pericoloso" per trasmettere l'infezione hiv, sei innocuo, più di altri sani sulla carta, semplicemente non si controllano.

[_andrea_]

Mah io so solo che quando vado al cup dell'ospedale (dove lavoro) per una prestazione sanitaria mi domandano "hai esenzione?" io rispondo "no", pago il ticket per la prestazione e fine della storia

[Puzzle]

Personalmente mi faccio recapitare le analisi con raccomandata a casa, quindi non solo in laboratorio e le impiegate dell'accettazione vedono l'esenzione, ma anche chi le imbusta, può vedere le mie analisi. Potrei averle tutte via internet, salvo la carica virale. Quella no, solo con raccomandata (tra l'altro anche una raccomandata, secondo il regolamento postale, può essere aperta per verificarne il contenuto). Purtroppo il Garante della Privacy è rimasto al secolo scorso. Il paradosso è che applicando alla lettera tutte le normative sulla privacy, quell'esame neppure il mio medico può vederlo, solo io. In pratica può vedere l'esame della carica virale l'impiegato che spedisce la raccomandata, ma non il medico. Poi le incongruenze: una volta mi presentai alla visita senza esami, perché c'era stato un ritardo nella spedizione. La dottoressa voleva conoscere almeno la carica virale, così l'infermiera chiamò il laboratorio e gli venne comunicata telefonicamente.

Anni fa avevo scritto al Garante, al direttore dell'ospedale (più per la comodità di ricevere le analisi via internet, nel XXI secolo) che per la privacy. Ma è stato come affrontare un muro di gomma. Non ho alcun problema con lo 020, non ho mai incontrato situazioni di discriminazione, anzi, spesso un trattamento particolare, nel senso: più attento. Quando ho avuto l'infarto, la cardiologa aveva evidentemente consultato la mia cartella clinica, dato che doveva iniettarmi un farmaco d'urgenza e imprecava perché non ne trovava uno fosse compatibile con la mia terapia. Recentemente sono stato operato di cataratta ad entrambi gli occhi, l'anestesista voleva e doveva conoscere le patologie e i farmaci che prendo, e sull'hiv ci abbiamo anche scherzato. In seguito, l'unica domanda che il chirurgo ottico mi ha fatto è stata se avevo viremia irrilevabile.

Dopo 38 anni, durante i quali all'inizio avevo le stesse paure, ora penso che la discriminazione stia soprattutto nella nostra mente. Una paura che ci toglie pezzi di vita. L'anno scorso conobbi un'amica e quando le dissi di essere positivo, mi rispose: "anche io". Ora, alla mia (quasi) veneranda età, conviviamo assieme con affetto reciproco. Non sprecate le occasioni che potrebbero cambiare la vita in meglio, per le vostre paure sullo 020, perché in ogni caso la Privacy è solo teorica, solo una legge generalizzata che non da la facoltà di poter decidere sui propri dati personali (come da recenti pubblicità) ma impone determinate normative.

[Andr4us]

Tu al posto suo che avresti fatto? Previenilo, diglielo tu che sei hiv+ prima che lo scopra scoprire on line al cup. Comunque oggi se sei in terapia non sei "pericoloso" per trasmettere l'infezione hiv, sei innocuo, più di altri sani sulla carta, semplicemente non si controllano (hiv può essere asintomatico per oltre dieci anni).

Si riferisce al mio post, visto che non è citato; secondo lei una persona dovrebbe rivelare ad un impiegato del Cup che conosce solo di vista che è sieropositiva per prevenire il fatto ipotetico che costui, forse,lo potrebbe scoprire lavorando lì ; povero garante della privacy, quanti anni di lavoro sprecato inutilmente, inoltre dovrebbe anche spiegare ad un amministrativo senza alcuna formazione medica e che conosce appena, che essendo in terapia non è infettiva. In un mondo utopico forse lei avrebbe ragione, purtroppo il mondo reale è diverso, a me questo virus in tanti anni ,ha tolto tutto, moglie, figli, padre ,compagna e se mi permette non consento che mi tolga anche la privacy ed il lavoro, per questo non ho mai richiesto l'esenzione 020, in tanto tempo ho imparato che è un segreto che morirà con me, lo sa solo il mio studio legale ed un pugno di sanitari a 10000km, 10000 non mille non ho sbagliato a digitare. Se qualche curioso (diciamo così) decidesse arbitrariamente di ficcare il naso nei miei affari non troverà nulla, ma io sono vecchio e stanco non devo più conquistare nessuna,però le persone cattive esistono e potrebbero usare una informazione così delicata contro di noi. Non è fantascienza purtroppo, gli hacker che hanno craccato il database di alcune Asl dell'Abruzzo chiedendo un ''riscatto'' mai pagato, secondo lei quali dati hanno pubblicato nel dark web, i nomi e le cartelle cliniche dei pazienti sieropositivi in primis e quelli dei pazienti oncologici, è successo nel maggio 2023 può verificare.

[rita]

Mi dispiace per le vicende che ti sono capitate e per i km che hai messo per creare una barriera, Andrus...