Vi racconto la mia storia

La condizione di sieropositività, la malattia da HIV e relativi problemi, di salute e no.
Agamennone
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Iscritto il: giovedì 7 luglio 2022, 12:29

Vi racconto la mia storia

Messaggio da Agamennone » martedì 27 dicembre 2022, 9:20

Ciao a tutti,
vorrei raccontarvi la mia storia.

Ho 32 anni e quest'anno mi hanno diagnosticato l'HIV.

In seguito a delle eruzioni cutanee (che si è rivelato essere Herpes) un dermatologo mi ha prescritto delle analisi generiche e, per eccesso di zelo, anche i test per l'HIV ed altre malattie comunemente trasmissibili per via sessuale.

Premetto che era la prima volta che facevo questo tipo di test, poiché son stato donatore di sangue ed ho sempre avuto rapporti protetti, quindi, non avendo avuto rapporti che pensavo potessero essere a rischio non l'ho mai ritenuto necessario.

Ritiro i risultati presso un laboratorio privato, tutto nei valori tranne una voce "positivo debole" HIV.

Nessuno in quella sede mi spiegò cosa significasse ed ancora oggi non ho delle risposte tecnicamente chiare a riguardo, ma sorvoliamo per il momento.

Mi reco quindi in ospedale dove ritengono sufficiente quel "positivo debole" di un laboratorio esterno privato per procedere direttamente con l'immunoblot senza ripetere il primo test come da prassi ospedaliera.

Anche l'immunoblot riscontra una positività debole, e ciò è stato sufficiente per dichiararmi positivo all'hiv ed arruolarmi.

Faccio le numerose analisi di routine, che fortunatamente risultano essere nei valori, compreso il PCR/RNA che rileva 11.000 copie del virus.

Inizio la terapia col Dovato e in tre settimane, risulto già negativo.

Lo so che dovrei metabolizzare e tutte quelle storie psico-filosofiche, ma ad oggi non riesco a capire dove o come possa aver contratto il virus, ma se lo dico ai medici mi prendono per l'ennesimo che si finge riguardo la sua vita (puntualmente mi chiedono se voglio un supporto psicologico, sembra di essere trattato come un non pazzo che per sbaglio viene rinchiuso in manicomio).

I risultati "positivi deboli", il PCR che non dovrebbe essere usato per confermare la diagnosi di hiv, la mia vita sessuale "protetta" e l'herpes che puntualmente un paio di volte al mese viene a farmi visita (ho letto che è una delle cause di molti falsi positivi) mi fanno ancora pensare che possa essere anch'io uno dei rari falsi positivi.

Secondo la vostra esperienza e professionalità (mi rivolgo anche ai medici che seguono il forum) è tutto normale? O se vi trovaste nella mia situazione nascerebbero in voi dei dubbi?

Come posso togliermi ogni dubbio? Esiste un modo per fare un test per diagnosticare l'HIV anche sotto terapia antivirale e carica zero?

Vi ringrazio in anticipo per avermi prestato attenzione e ringrazio in anticipo tutti i vostri commenti.

Auguro a tutti voi una vita felice e buone feste



bambol8
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Re: Vi racconto la mia storia

Messaggio da bambol8 » martedì 27 dicembre 2022, 12:10

Ciao se il PCR/RNA ha rilevato copie, ti sei infettato ed il virus si è replicato.
Se fossero state 56-60 copie con ogni probabilità sarebbe stato un falso positivo, ma un 11.000 conferma l'infezione, eccome.
Se vuoi la prova del 9 vai in farmacia e compra un test HIV (nonostante sia di terza generazione, nel tuo caso va bene lo stesso); gli anticorpi (e quindi il risultato del test) rimangono positivi a vita



Mandrake
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Re: Vi racconto la mia storia

Messaggio da Mandrake » martedì 27 dicembre 2022, 13:24

Ciao, 11.000 vuol dire che c’è il virus, non ci sono santi
Ma il western blot cosa ti ha dato? Quante bande erano risultate rilevabili?



Agamennone
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Re: Vi racconto la mia storia

Messaggio da Agamennone » martedì 27 dicembre 2022, 23:21

Grazie ad entrambi per la risposta.

@Mandrake: se non erro 2/3 bande

Me la metterò da parte, ci vorrà solo tempo... è dura accettare di aver fatto poco sesso, usando sempre il preservativo ed aver contratto l'HIV.



Ipoko90
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Re: Vi racconto la mia storia

Messaggio da Ipoko90 » martedì 27 dicembre 2022, 23:46

Agamennone ha scritto:
martedì 27 dicembre 2022, 9:20
Ciao a tutti,
vorrei raccontarvi la mia storia.

Ho 32 anni e quest'anno mi hanno diagnosticato l'HIV.

In seguito a delle eruzioni cutanee (che si è rivelato essere Herpes) un dermatologo mi ha prescritto delle analisi generiche e, per eccesso di zelo, anche i test per l'HIV ed altre malattie comunemente trasmissibili per via sessuale.

Premetto che era la prima volta che facevo questo tipo di test, poiché son stato donatore di sangue ed ho sempre avuto rapporti protetti, quindi, non avendo avuto rapporti che pensavo potessero essere a rischio non l'ho mai ritenuto necessario.

Ritiro i risultati presso un laboratorio privato, tutto nei valori tranne una voce "positivo debole" HIV.

Nessuno in quella sede mi spiegò cosa significasse ed ancora oggi non ho delle risposte tecnicamente chiare a riguardo, ma sorvoliamo per il momento.

Mi reco quindi in ospedale dove ritengono sufficiente quel "positivo debole" di un laboratorio esterno privato per procedere direttamente con l'immunoblot senza ripetere il primo test come da prassi ospedaliera.

Anche l'immunoblot riscontra una positività debole, e ciò è stato sufficiente per dichiararmi positivo all'hiv ed arruolarmi.

Faccio le numerose analisi di routine, che fortunatamente risultano essere nei valori, compreso il PCR/RNA che rileva 11.000 copie del virus.

Inizio la terapia col Dovato e in tre settimane, risulto già negativo.

Lo so che dovrei metabolizzare e tutte quelle storie psico-filosofiche, ma ad oggi non riesco a capire dove o come possa aver contratto il virus, ma se lo dico ai medici mi prendono per l'ennesimo che si finge riguardo la sua vita (puntualmente mi chiedono se voglio un supporto psicologico, sembra di essere trattato come un non pazzo che per sbaglio viene rinchiuso in manicomio).

I risultati "positivi deboli", il PCR che non dovrebbe essere usato per confermare la diagnosi di hiv, la mia vita sessuale "protetta" e l'herpes che puntualmente un paio di volte al mese viene a farmi visita (ho letto che è una delle cause di molti falsi positivi) mi fanno ancora pensare che possa essere anch'io uno dei rari falsi positivi.

Secondo la vostra esperienza e professionalità (mi rivolgo anche ai medici che seguono il forum) è tutto normale? O se vi trovaste nella mia situazione nascerebbero in voi dei dubbi?

Come posso togliermi ogni dubbio? Esiste un modo per fare un test per diagnosticare l'HIV anche sotto terapia antivirale e carica zero?

Vi ringrazio in anticipo per avermi prestato attenzione e ringrazio in anticipo tutti i vostri commenti.

Auguro a tutti voi una vita felice e buone feste
Ciao Agamennone, è impressionante come la tua storia sia molto simile alla mia.. mentre la leggo rabbrividisco ad ogni tua parola. Ti sono tanto vicino 🫂



skydrake
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Re: Vi racconto la mia storia

Messaggio da skydrake » mercoledì 28 dicembre 2022, 0:47

Agamennone ha scritto:
martedì 27 dicembre 2022, 9:20
Ciao a tutti,
vorrei raccontarvi la mia storia.

Ho 32 anni e quest'anno mi hanno diagnosticato l'HIV.

In seguito a delle eruzioni cutanee (che si è rivelato essere Herpes) un dermatologo mi ha prescritto delle analisi generiche e, per eccesso di zelo, anche i test per l'HIV ed altre malattie comunemente trasmissibili per via sessuale.

Premetto che era la prima volta che facevo questo tipo di test, poiché son stato donatore di sangue ed ho sempre avuto rapporti protetti, quindi, non avendo avuto rapporti che pensavo potessero essere a rischio non l'ho mai ritenuto necessario.

Ritiro i risultati presso un laboratorio privato, tutto nei valori tranne una voce "positivo debole" HIV.

Nessuno in quella sede mi spiegò cosa significasse ed ancora oggi non ho delle risposte tecnicamente chiare a riguardo, ma sorvoliamo per il momento.

Mi reco quindi in ospedale dove ritengono sufficiente quel "positivo debole" di un laboratorio esterno privato per procedere direttamente con l'immunoblot senza ripetere il primo test come da prassi ospedaliera.

Anche l'immunoblot riscontra una positività debole, e ciò è stato sufficiente per dichiararmi positivo all'hiv ed arruolarmi.

Faccio le numerose analisi di routine, che fortunatamente risultano essere nei valori, compreso il PCR/RNA che rileva 11.000 copie del virus.

Inizio la terapia col Dovato e in tre settimane, risulto già negativo.

Lo so che dovrei metabolizzare e tutte quelle storie psico-filosofiche, ma ad oggi non riesco a capire dove o come possa aver contratto il virus, ma se lo dico ai medici mi prendono per l'ennesimo che si finge riguardo la sua vita (puntualmente mi chiedono se voglio un supporto psicologico, sembra di essere trattato come un non pazzo che per sbaglio viene rinchiuso in manicomio).

I risultati "positivi deboli", il PCR che non dovrebbe essere usato per confermare la diagnosi di hiv, la mia vita sessuale "protetta" e l'herpes che puntualmente un paio di volte al mese viene a farmi visita (ho letto che è una delle cause di molti falsi positivi) mi fanno ancora pensare che possa essere anch'io uno dei rari falsi positivi.

Secondo la vostra esperienza e professionalità (mi rivolgo anche ai medici che seguono il forum) è tutto normale? O se vi trovaste nella mia situazione nascerebbero in voi dei dubbi?

Come posso togliermi ogni dubbio? Esiste un modo per fare un test per diagnosticare l'HIV anche sotto terapia antivirale e carica zero?

Vi ringrazio in anticipo per avermi prestato attenzione e ringrazio in anticipo tutti i vostri commenti.

Auguro a tutti voi una vita felice e buone feste
L'immunoblot (il Western blot) è una sorta di test per l'HIV standard (l'ELISA HIV1-2 Ab/Ag) ma con più reagenti, per più anticorpi HIV-specifici per diverse parti del virus.
Il Western blot comprende (glico)proteine del virus (p17, p24, p66, p31, gp41, gp120 ecc.).

Poi sempre fare l'ELISA se proprio vuoi (gli ELISA HIV di terza generazione, cioè senza i reagenti per l'antigene p24, sono in vendita in farmacia, mentre quelli di 4 generazione, devi farli in un laboratorio analisi) ma risulterà comunque positivo, anche a viremia azzerata.



Mandrake
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Re: Vi racconto la mia storia

Messaggio da Mandrake » mercoledì 28 dicembre 2022, 8:09

Agamennone ha scritto:
martedì 27 dicembre 2022, 23:21
Grazie ad entrambi per la risposta.

@Mandrake: se non erro 2/3 bande

Me la metterò da parte, ci vorrà solo tempo... è dura accettare di aver fatto poco sesso, usando sempre il preservativo ed aver contratto l'HIV.
È la prova che sei sulla giostra. Primi superi i sensi di colpa meglio è. Alla fine è una cosa che può prendere chiunque, stavolta è successo a te. Purtroppo a qualcuno capita. È successo a me, te e altri milioni di persone nel mondo



Agamennone
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Re: Vi racconto la mia storia

Messaggio da Agamennone » venerdì 30 dicembre 2022, 20:25

Grazie a tutti per le risposte.



Marcoahah
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Re: Vi racconto la mia storia

Messaggio da Marcoahah » domenica 1 gennaio 2023, 10:46

Ciao guarda ho 19 anni e questa tua storia mi ha preoccupato molto , ho paura anche io di aver l hiv (rapporti protetti)ho eseguito un autotest in farmacia che sembra dare esito negativo, ti posso chiedere il favore se lo puoi effettuare anche tu l autotest mylan e di allegare la foto nel gruppo per vedere se è negativo o positivo so che è un momento difficile ma vorrei chiedere di aiutare anche me ciao grazie❤️



Marcoahah
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Re: Vi racconto la mia storia

Messaggio da Marcoahah » domenica 1 gennaio 2023, 11:47

Agamennone ha scritto:
martedì 27 dicembre 2022, 9:20
Ciao a tutti,
vorrei raccontarvi la mia storia.

Ho 32 anni e quest'anno mi hanno diagnosticato l'HIV.

In seguito a delle eruzioni cutanee (che si è rivelato essere Herpes) un dermatologo mi ha prescritto delle analisi generiche e, per eccesso di zelo, anche i test per l'HIV ed altre malattie comunemente trasmissibili per via sessuale.

Premetto che era la prima volta che facevo questo tipo di test, poiché son stato donatore di sangue ed ho sempre avuto rapporti protetti, quindi, non avendo avuto rapporti che pensavo potessero essere a rischio non l'ho mai ritenuto necessario.

Ritiro i risultati presso un laboratorio privato, tutto nei valori tranne una voce "positivo debole" HIV.

Nessuno in quella sede mi spiegò cosa significasse ed ancora oggi non ho delle risposte tecnicamente chiare a riguardo, ma sorvoliamo per il momento.

Mi reco quindi in ospedale dove ritengono sufficiente quel "positivo debole" di un laboratorio esterno privato per procedere direttamente con l'immunoblot senza ripetere il primo test come da prassi ospedaliera.

Anche l'immunoblot riscontra una positività debole, e ciò è stato sufficiente per dichiararmi positivo all'hiv ed arruolarmi.

Faccio le numerose analisi di routine, che fortunatamente risultano essere nei valori, compreso il PCR/RNA che rileva 11.000 copie del virus.

Inizio la terapia col Dovato e in tre settimane, risulto già negativo.

Lo so che dovrei metabolizzare e tutte quelle storie psico-filosofiche, ma ad oggi non riesco a capire dove o come possa aver contratto il virus, ma se lo dico ai medici mi prendono per l'ennesimo che si finge riguardo la sua vita (puntualmente mi chiedono se voglio un supporto psicologico, sembra di essere trattato come un non pazzo che per sbaglio viene rinchiuso in manicomio).

I risultati "positivi deboli", il PCR che non dovrebbe essere usato per confermare la diagnosi di hiv, la mia vita sessuale "protetta" e l'herpes che puntualmente un paio di volte al mese viene a farmi visita (ho letto che è una delle cause di molti falsi positivi) mi fanno ancora pensare che possa essere anch'io uno dei rari falsi positivi.

Secondo la vostra esperienza e professionalità (mi rivolgo anche ai medici che seguono il forum) è tutto normale? O se vi trovaste nella mia situazione nascerebbero in voi dei dubbi?

Come posso togliermi ogni dubbio? Esiste un modo per fare un test per diagnosticare l'HIV anche sotto terapia antivirale e carica zero?

Vi ringrazio in anticipo per avermi prestato attenzione e ringrazio in anticipo tutti i vostri commenti.

Auguro a tutti voi una vita felice e buone feste
Aspetto tue notizie 👍



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