HIV-DNA come nuovo marker
HIV-DNA come nuovo marker
https://www.youtube.com/watch?v=eN_hy9dm_SM
In questa intervista il prof. Massimo Andreoni parla dell'HIV-DNA come marker per la misura dell'estensione del reservoir, causa di rebound virale ed insorgenza di resistenze. Qualcuno di voi ha mai effettuato questo esame? Quali sono i valori di riferimento? Si misura sempre in copie/ml come l'HIV-RNA?
In questa intervista il prof. Massimo Andreoni parla dell'HIV-DNA come marker per la misura dell'estensione del reservoir, causa di rebound virale ed insorgenza di resistenze. Qualcuno di voi ha mai effettuato questo esame? Quali sono i valori di riferimento? Si misura sempre in copie/ml come l'HIV-RNA?
Re: HIV-DNA come nuovo marker
È un esame molto costoso, che non viene effettuato di routine.marte82 ha scritto:In questa intervista il prof. Massimo Andreoni parla dell'HIV-DNA come marker per la misura dell'estensione del reservoir, causa di rebound virale ed insorgenza di resistenze. Qualcuno di voi ha mai effettuato questo esame? Quali sono i valori di riferimento? Si misura sempre in copie/ml come l'HIV-RNA?
La verità non esiste e la vita come la immaginiamo di solito è una rete arbitraria e artificiale di illusioni da cui ci lasciamo circondare.
Re: HIV-DNA come nuovo marker
Non ne so niente! Stanno cercando il pelo nell'uovo o è davvero importante? Prima dice che non si muore più per AIDS poi dice che però la costante infiammazione porta a infarto e tumore...quindi non ho capito...cambia solo la causa finale di morte nel referto? Non mi sembra una consolazione! In interviste precedenti dicono che si conduce una buonissima qualità di vita...boh...a volte dopo anni non ci capisco nulla!
Re: HIV-DNA come nuovo marker
Ma vedi che la art serve proprio a quello, cioè ad aumentare i cd4 e diminuire i cd8, in modo da riacquistare un rapporto vicino o superiore a 1. L'esame in questione servirebbe a fare una stima di quanti reservoir si soni già formati nel tuo corpo nel periodo in cui il virus agiva indisturbato dentro di te prima di attaccarlo con la terapia.
Re: HIV-DNA come nuovo marker
Infatti mi sembra che tu stia confondendo parecchio gli argomenti. Se si sanno capire, le informazioni sono chiarissime... Come puoi equiparare la morte per AIDS a quella causata dalla infiammazione?marte82 ha scritto:Non ne so niente! Stanno cercando il pelo nell'uovo o è davvero importante? Prima dice che non si muore più per AIDS poi dice che però la costante infiammazione porta a infarto e tumore...quindi non ho capito...cambia solo la causa finale di morte nel referto? Non mi sembra una consolazione! In interviste precedenti dicono che si conduce una buonissima qualità di vita...boh...a volte dopo anni non ci capisco nulla!
La verità non esiste e la vita come la immaginiamo di solito è una rete arbitraria e artificiale di illusioni da cui ci lasciamo circondare.
Re: HIV-DNA come nuovo marker
Non si muore più per aids ma si muore di infarto o tumore...sempre morte è!
Re: HIV-DNA come nuovo marker
Non è così, stai del tutto travisando le parole che hai ascoltato nell’intervista.marte82 ha scritto:Non si muore più per aids ma si muore di infarto o tumore...sempre morte è!
La verità non esiste e la vita come la immaginiamo di solito è una rete arbitraria e artificiale di illusioni da cui ci lasciamo circondare.
Re: HIV-DNA come nuovo marker
Questo è un concetto difficile da chiarire, e ci proverò da capra quale sono.
Il decesso da AIDS, per collasso del sistema immunitario, è una cosa, l’infiammazione cronica un’altra.
Nelle persone con HIV, l’infiammazione da HIV è controllata dalle terapie antiretrovirali che, abbattendo la carica virale, spengono buona parte dei focolai di questo incendio.
Ma è abbastanza ovvio che qualcosa resta, e, in più, le persone con HIV “purtroppo” non muoiono più giovani, e questo vuol dire che un sacco di condizioni legate al tempo che passa si sommano all’HIV, pur controllato.
In questo senso l’infezione diventa un fattore di rischio aggiunto a quelli naturali derivati dal tempo e dalla genetica personale.
Abbiamo sempre saputo questo, così come sappiamo che, grazie alla quantità di controlli che facciamo, molti fattori di rischio possono essere controllati e anticipati in maniera più efficiente che nella popolazione generale.
Abbiamo un fattore di rischio in più, ma abbiamo la possibilità di intervenire su tutti quegli altri fattori che spesso “sorprendono” i “sani”.
Di qualcosa bisogna morire, noi “abbiamo già avuto molto culo”, dobbiamo fare la nostra parte cercando di mitigare i fattoi di rischio mitigabili.
Il decesso da AIDS, per collasso del sistema immunitario, è una cosa, l’infiammazione cronica un’altra.
Nelle persone con HIV, l’infiammazione da HIV è controllata dalle terapie antiretrovirali che, abbattendo la carica virale, spengono buona parte dei focolai di questo incendio.
Ma è abbastanza ovvio che qualcosa resta, e, in più, le persone con HIV “purtroppo” non muoiono più giovani, e questo vuol dire che un sacco di condizioni legate al tempo che passa si sommano all’HIV, pur controllato.
In questo senso l’infezione diventa un fattore di rischio aggiunto a quelli naturali derivati dal tempo e dalla genetica personale.
Abbiamo sempre saputo questo, così come sappiamo che, grazie alla quantità di controlli che facciamo, molti fattori di rischio possono essere controllati e anticipati in maniera più efficiente che nella popolazione generale.
Abbiamo un fattore di rischio in più, ma abbiamo la possibilità di intervenire su tutti quegli altri fattori che spesso “sorprendono” i “sani”.
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Re: HIV-DNA come nuovo marker
In realtà marte82 non ha tutti i torti caro Rospino, sto Andreoni c'è andato giù pesante in questa intervista.....rospino ha scritto:Non è così, stai del tutto travisando le parole che hai ascoltato nell’intervista.marte82 ha scritto:Non si muore più per aids ma si muore di infarto o tumore...sempre morte è!