bluevelvet ha scritto:Diciamo che in primis volevo sapere se succede anche ad altri, se è una cosa abbastanza comune, magari con altre modalità.
Da quel che ho capito delle risposte di Melisanda, Isabeau e Carletto e dai confronti che posso fare con esperienze di persone che conosco, dalle quali, per esempio, ho imparato la differenza fra i solitari al PC in una pausa dal lavoro e l'applicarsi compulsivamente ai videogiochi, ho tratto l'impressione che quello che descrivi tu sia un pochino diverso: una cosa è utilizzare (o lasciare che accadano) momenti in cui la mente "si fissa" su cose apparentemente futili, tipo contare oggetti, per distrarla da altri pensieri, fastidiosi o angoscianti, o faticosi, e arrivare così a rilassarsi; altra cosa è trovarsi imprigionati in ripetizioni di atti o pensieri (tipo la tastiera mentale su cui prendi appunti dei discorsi che ascolti), nei quali credo tu abbia ben sottolineato l'aspetto "rituale". Questo non riposa, ma stanca e anche spaventa, perché non lo si cerca e, quando accade, non lo si controlla che con estrema fatica.
Per questo secondo aspetto, credo che abbia ragione Friendless e le tecniche di meditazione orientale (non i loro succedanei occidentalizzati per sciure New Age nullafacenti, però!), se praticate con costanza, possano dare un grande aiuto. Ma la stessa cosa troviamo anche nella nostra tradizione occidentale; pensa solo agli esercizi spirituali dei mistici: è vero che il loro fine è una specie di comunione con Dio, ma questo fine viene raggiunto imbrigliando e imparando a governare la mente, per distrarla dalle tentazioni del mondo e concentrarla sulla "visione" di Dio. E questo avviene attraverso una serie di esercizi, ripetuti più e più volte, per molto tempo, che si incentrano sostanzialmente sul respiro e sulla visualizzazione, cioè sulla focalizzazione della mente su un unico oggetto.
Solo quando la mente è controllata - cioè quando si è creato quel misterioso vuoto di cui parlano gli orientali - solo allora ci si rilassa.
A noi che siamo tirati da tutte le parti dalle incombenze quotidiane sembrano cose fuori dal mondo, ma sono invece pratiche utilissime anche e proprio per non farsi travolgere dal mondo. Solo che non sono robe che si imparano in dieci minuti guardando un video o ascoltando una musica. Così ci si può anche rilassare un po'; ma, se va bene, ti addormenti, senza però avere imparato come governare quella <edit automatico> (gli antichi cinesi la consideravano una scimmia), che ti salta da tutte le parti nel cervello (e pure nel resto del corpo), magari continuando a girare in tondo.
Se riuscissi a trovare un maestro, penso ne trarresti maggior beneficio.