Il ghiacciaio Thwaites

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Il ghiacciaio Thwaites

Messaggio da Puzzle » venerdì 6 gennaio 2023, 16:52

L'ultimo numero di Internazionale mette in copertina il ghiacciaio Thwaites.

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Si parla di uno studio pubblicato su Nature Geoscienze, da parte di ricercatori provenienti da università di mezzo mondo, che hanno esaminato la struttura subacquea del ghiacciaio Thwaites, uno dei più instabili, e per questo chiamato: “il ghiacciaio del giorno del giudizio”, situato nell'Antartide occidentale. Il Thwaites misura circa 600 chilometri di lunghezza per 120 chilometri di larghezza (anche se altre fonti lo considerano più grande).

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Dopo il crollo della sporgenza, sono stati analizzati per la prima volta i fondali, scoprendone la storia che ne ha lasciato tracce nella profondità marina. Il ghiacciaio poggia sul fondale marino che lo tiene ancorato. Sembra che nel passato l'appoggio al fondo abbia già ceduto e il rimanente che galleggiava si sia ritirato con velocità che toccavano i due chilometri/anno (cinque metri al giorno). In pratica senza l'appoggio al fondale, la parte galleggiante a contatto con l'acqua aumenterebbe la velocità di scioglimento, che nelle condizioni climatiche attuali potrebbe essere molto maggiore. Si dà ormai per certo, ma non si sa il "quando". Per ora sta perdendo 50 miliardi di tonnellate di ghiaccio l’anno

“Il Thwaites oggi si regge davvero con le unghie, e dovremmo aspettarci di vedere grandi cambiamenti su piccole scale temporali in futuro – anche da un anno all’altro – una volta che il ghiacciaio si sarà ritirato al di là di una cresta poco profonda nel suo letto”, spiega Robert Larter, uno degli autori. (Per "piccole scale temporali" si intendono anni, max un decennio).

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Pur essendo dall'altra parte del mondo, se si sciogliesse completamente, da solo potrebbe innalzare il livello degli oceani di 36 cm (nonostante guardando la carta dell'Antartide sia solo una "piccola" insenatura di ghiaccio). Ma il maggior timore degli scienziati è che quando accadrà, potrebbe innescare una reazione a catena investendo i ghiacciai adiacenti Dotson e Crosson, tale da far collassare una superficie talmente vasta, nell'Antartide occidentale, che unita allo scioglimento in atto dei ghiacciai della Groenlandia, ormai irreversibile, potrebbe portare l'innalzamento delle acque terrestri fino a tre metri. Uno scenario apocalittico.

Scomparirebbe tutto il litorale italiano, Da Trieste e Venezia, (il nord Adriatico con le foci del PO, fino a Genova, isole comprese. Sparirebbero dalla carta geografica intere nazioni, come il Bangladesh, l'Olanda, Le Mauritius e una miriade di isole nella Polinesia. E allo stesso tempo diventerebbero impraticabili le grosse metropoli portuali del pianeta, paralizzando l'Economia globale. Travolgerebbe Suez e Panama con il loro sistema di chiuse, chiudendone i passaggi. E per scaramanzia ho usato il condizionale come tempo verbale, anche se, da come si vedono agire i potenti, il futuro sarebbe più indicato.