Preti, festini, HIV e il malcostume (non solo) dei giornalisti

Dedicato alle altre realtà che, a vario titolo, si occupano di HIV.
uffa2
Amministratore
Messaggi: 6766
Iscritto il: lunedì 26 novembre 2007, 0:07

Preti, festini, HIV e il malcostume (non solo) dei giornalisti

Messaggio da uffa2 » venerdì 24 settembre 2021, 9:42

Il livello del giornalismo è quello che è, e lo conosciamo da sempre.
Ogni volta però fa rivoltare lo stomaco il vedere come l’osceno connubio tra magistrati in cerca del loro “quarto d’ora” e penne in cerca della loro razione quotidiana di “sesso, sangue e scandali” si ripeta sempre nelle proprie bassezze.

Abbiamo un signore che ha sbagliato tutto nella vita e s’è fatto prete nonostante una scarsa propensione per la castità. Questo signore, in qualche modo, non disdegna il sesso (magari di gruppo) condito con sostanze psicoattive, per pagare le quali “preleva” dai fondi parrocchiali. Infine, è pure gay e sieropositivo. Praticamente un lanciafiamme nel pagliaio.

Quello che di sbagliato si poteva far filtrare dagli uffici del tribunale e quello che di sbagliato si poteva scrivere è stato fatto filtrare ed è stato scritto.

Sommessamente ricordo che il chemsex di gruppo è generalmente una scelta dei partecipanti, che la “droga dello stupro” è assunta in queste occasioni più che volontariamente per sballare e che chi partecipa a questo tipo di incontri conviviali mette in conto che si farà sesso senza profilattici con tutto ciò che ne consegue; infine oramai disperato, ricordo che la stragrande maggioranza delle persone sieropositive è in terapia e che per chi vuole fare sesso in questo modo ci sarebbe pure la PrEP.
Sul tema sono intervenuti anche gli amici di Plus, di cui riporto il comunicato apparso su Facebook.
PLUS


Abbiamo mandato questa comunicazione ai nostri contatti stampa e in particolare alle testate che hanno pubblicato servizi pessimi sul caso giudiziario del prete di Prato. Forse nessuna di queste redazione dedicherà alcuna attenzione a queste parole, ma abbiamo ritenuto indispensabile esprimere la nostra contrarietà. Cambiare il sistema dell'informazione non è semplice, ma lasciare passare le cose senza opporsi non aiuta. Mai.
Plus sul caso del prete sieropositivo di Prato:

“SBATTERE IL MOSTRO IN PRIMA PAGINA NON SERVE”
Il network di persone LGBT+ sieropositive contro la disinformazione sulla realtà di chi vive con Hiv veicolata dai media in molti servizi sul sacerdote di Prato
Bologna, 22 settembre 2021
Plus, in quanto associazione di persone LGBT+ sieropositive, ritiene inaccettabili le modalità con cui molti organi di informazione stanno trattando il caso del prete accusato di traffico di droga, appropriazione indebita e recentemente anche di lesioni personali gravissime dalla Procura di Prato. In merito a ciò, Plus vuole richiamare l’attenzione degli operatori dell’informazione su alcune semplici questioni:
- Dal momento che esiste la presunzione di innocenza e la tutela della privacy rispetto alla rilevazione di dati sensibili sulla salute dei cittadini, condanniamo la scelta di pubblicare foto e dettagli personali che rendano identificabile la persona indagata: se la scelta fosse motivata dalla necessità di “avvisare” eventuali altri partner sessuali della persona in questione e invitarli a fare il test, sottolineiamo che se davvero i giornalisti si preoccupassero di divulgare informazioni utili alla salute pubblica dei loro lettori, dovrebbero raccomandare di fare regolarmente il test a TUTTE le persone che hanno rapporti sessuali occasionali non protetti con chiunque, non solo con personaggi al centro di vicende processuali. Non ci risulta che nessuna testata si sia preoccupata di ciò.
- Alcuni servizi o articoli puntano sul fatto che il prete non avesse informato i suoi partner: ricordiamo che non sussiste nessun obbligo di informare i propri partner sulla propria condizione da parte delle persone con Hiv, che hanno la responsabilità - come tutti gli altri - di non esporre consapevolmente al pericolo di danni fisici o morali le altre persone. Più che puntare sul fatto che la persona non ha informato i propri partner, quindi, i giornalisti dovrebbero correttamente capire se c’è stato un rischio di danni. A questo proposito, è bene ricordare che le persone sieropositive in efficace terapia antiretrovirale non sono in grado di trasmettere l’infezione ai propri partner sessuali, come dimostrato da numerosi studi scientifici e riconosciuto anche dal Ministero della salute (https://www.salute.gov.it/portale/docum ... no&id=2903).
[in particolare questa nota è stata inviata alle redazioni di: Prato - La Nazione, la Repubblica, SkyTg24, Il Tirreno - Prato, Chi l'ha visto?; se avete altre testate potete segnalarcele]
Su giornalisti e magistrati: che noia che barba.


HIVforum ha bisogno anche di te!
se vuoi offrire le tue conoscenze tecniche o linguistiche (c'è tanto da tradurre) o sostenere i costi per mantenere e sviluppare HIVforum, contatta con un PM stealthy e uffa2, oppure scrivi a staff@hivforum.info

Datex
Messaggi: 347
Iscritto il: mercoledì 14 gennaio 2015, 18:50

Re: Preti, festini, HIV e il malcostume (non solo) dei giornalisti

Messaggio da Datex » venerdì 24 settembre 2021, 14:53

il problema è che nonostante le associazioni invitano al buon senso, i destinatari di tale messaggio non se ne preoccupano minimamente. sono anni che succede e le storie ormai sono note. oggi è il prete, domani sarà un clown del circo. ci vuole qualcosa che impedisca di colpire una categoria. insomma bisogna fare di più.



Rispondi