Riccardo Pulvini e la campagna “Hiv is: just a part of me”

Dedicato alle altre realtà che, a vario titolo, si occupano di HIV.
Dora
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Riccardo Pulvini e la campagna “Hiv is: just a part of me”

Messaggio da Dora » mercoledì 14 marzo 2018, 12:09

#hivguardiamoltre - La campagna voluta da Gilead Hiv is: just a part of me ha arruolato anche un italiano, Riccardo Pulvini.



Io, sieropositivo, testimonial mondiale per la sensibilizzazione
  • “Si può vivere con L’HIV e puoi realizzare tutti i sogni che vorrai” – esordisce così Riccardo Pulvini, 25 anni, nato a Noventa e ora residente nella multiculturale Londra. Riccardo è sieropositivo dal 2014 ed è tra i 3 italiani, e l’unico veneto, ad aver partecipato ad una campagna informativa mondiale di sensibilizzazione sull’Aids dal titolo: “Hiv is: just a part of me”. E così, in pochi giorni, Riccardo è diventato testimonial di un progetto che vuole fare un po’ di luce su un tabù che purtroppo ancora c’è non solo in Italia, ma in molti Paesi d’Europa e del mondo. “La compagnia scientifica che ha fatto questa campagna pubblicitaria è la Gilead, società biofarmaceutica americana che studia e fa ricerche sulle nuove metodologie di medicina per hiv e malattie trasmesse sessualmente – spiega Riccardo – la Gilead ha voluto appunto fare una pubblicità per sensibilizzare le persone sull’Hiv, per far capire una volta in più che chi è sieropositivo può fare una vita normale, prendendo le medicine e seguendo una alimentazione equilibrata e sana”. Come? Facendo raccontare la loro vita ad 11 uomini sieropositivi, 11 storie diverse, raccontate dai diretti interessati, nudi anima e corpo davanti alla telecamera. La campagna, in senso più ampio, parla di come sono cambiati negli anni le medicazioni. “30 anni fa c’erano persone a cui era diagnosticato l’AIDS e non avevano speranze – spiega Riccardo – adesso, con le cure, la malattia non arriva allo stato finale che é l’AIDS, ma appunto si ferma ad uno stato di HIV chiamato undetectable (=non trasmissibile). Quindi si, ho raccontato per 2 ore la mia vita quel giorno. C’erano altri 2 italiani ma anche loro non vivono più in Italia, chi in Portogallo chi in Germania. Io ero il più giovane, gli altri tutti sopra i 35 anni”. Parlare della storia di Riccardo a questo punto sarebbe facile, tanto è energico e vulcanico, ma lasciamo che parli lui stesso, attraverso le parole del suo video protagonista della campagna, che potete vedere in video in inglese o tradotto qui sotto in italiano per facilitarvi la comprensione:

    “Sono Riccardo, ho 25 anni e vengo dall’Italia.
    Sono nato in una piccolo paese nel Nord d’Italia. E’ stato un lungo percorso per realizzare e capire la vera ragione per cui ho voluto lasciare l’Italia.
    La mia vita sessuale gay è iniziata da un applicazione gay nel cellulare, ho conosciuto un ragazzo e mi sono innamorato. Dopo un mese, sono andato alla clinica per fare dei test.
    Dal primo test dell’Hiv, la dottoressa mi disse che ero risultato positivo. Non ci volevo credere…per me non era possibile. Ho chiesto di rifarlo, pensavo fosse un errore. Sono uscito dalla clinica e dalla disperazione ho voluto chiamare mia mamma, e le dissi che ero gay ed ero stato diagnosticato positivo al test dell’Hiv.
    Dopo 3 giorni, mia mamma lo disse a mio padre.
    Mio padre incredulo e scioccato mi chiamò, e mi chiese: “Ti piacciono le donne o gli uomini? lo voglio sapere da te”
    Io risposi: “Papà ti chiamo dopo sono con il mio moroso’’
    Nei giorni successivi mio papà mi chiamò ripetutamente chiedendomi di ritornare in Italia e che mi avrebbe portato dai migliori dottori al mondo e mi avrebbero curato.
    Penso che la parte più difficile per loro era la distanza, visto che non potevano vedermi tutti i giorni ed erano preoccupati per me.
    Ho deciso di renderli partecipi di cosa stava succedendo nella mia vita perché sapevo quanto forti fossero e quanto amore ci sia tra di noi. Ancora oggi. Mi sento fortunato ad avere loro.
    Mi sento in buona salute e speranzoso sul mio futuro, e cerco di seguire una sana alimentazione, dovuta a quando ho studiato dietologia a scuola. Una mia professoressa diceva, siamo quello che mangiamo. Ad un giovane ragazzo a cui è appena stato diagnosticato l’HIV, direi di non preoccuparsi….parlane con le persone a cui tieni di più e tutto andrà bene!”

    “Io devo ringraziare – conclude così la nostra intervista Riccardo, con gli occhi che brillano – i grandi progressi che il mondo della medicina ha fatto. Spero che con questa campagna pubblicitaria si possa sensibilizzare ancora e ancora, perché potrebbe capitare a chiunque di avere a che fare con l’Hiv positivo a se stessi o ad amici ed avere aiuto e bisogno di conforto. Perché io sono stato fortunato, ripeto. Ho avuto buoni amici e una fantastica famiglia che ha saputo capirmi e aiutarmi. Ma là fuori, nel mondo, non è così per tutti”.
Molte foto qui.



dolcemela87
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Re: Riccardo Pulvini e la campagna “Hiv is: just a part of m

Messaggio da dolcemela87 » mercoledì 14 marzo 2018, 23:28

Grande Riccardo!!!



rospino
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Re: Riccardo Pulvini e la campagna “Hiv is: just a part of m

Messaggio da rospino » giovedì 15 marzo 2018, 8:31

Una bella testimonianza :)


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La verità non esiste e la vita come la immaginiamo di solito è una rete arbitraria e artificiale di illusioni da cui ci lasciamo circondare.

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