L’Arcigay Nazionale spende lo 0,75% del bilancio per il 1/12

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L’Arcigay Nazionale spende lo 0,75% del bilancio per il 1/12

Messaggio da uffa2 » venerdì 2 dicembre 2011, 20:29

Visto che il 30% dei contagi riguardano il 5% della popolazione, ci si aspetterebbe che la maggiore realtà europea di associazionismo gay facesse qualcosa di serio.
Bene: a prezzi di mercato, ARCIgay avrebbe speso 5.250 euro per questa ricorrenza.
Su un bilancio di 700.000 euro annui.
Non li puoi neppure mandare a prenderlo nel culo, perché lo fanno di già.

Aids, L’Arcigay Nazionale spende lo 0,75% del bilancio per il 1 dicembre. Ma la casa con vista Colosseo è ‘strategica’


1981-2011, 30 anni di AIDS. Dagli ultimi dati, forniti dal ministro della Sanità, nel 2010 si sono riscontrate quasi 5.000 nuove infezioni. E’ tempo, quindi, di ricominciare con la prevenzione in maniera massiccia, capillare e differenziata, ma siamo sicuri che ciò non accadrà.

Possono e devono in qualche modo supplire le associazioni di volontariato? Si possono e devono, nei limiti della disponibilità economica e delle risorse umane.

Anche l’Arcigay Nazionale, per l’area Salute, guidata dalla dolce, ingenua e tenera Rebecca Zini e dal Paolo Patanè (dal 2007 al 2010 anche responsabile Salute Nazionale) ha affrontato il problema lanciando una campagna nazionale.

Sui contenuti vi abbiamo informato e il bilancio è: vergogna!
Analizziamo ora i numeri. Se io ho 200.000 soci, mi vanto di essere la più grande associazione gay lesbica trans europea, dovrei quanto meno approntare una campagna numericamente consistente. Centinaia di migliaia di cartoline, decine di migliaia di locandine, migliaia e migliaia di manifesti, spot video e cotillon.

Guardiamo i numeri, senza pregiudizi, pronti a stracciarci le vesti: 30.000 (trentamila) cartoline e 3.000 (tremila) locandine. Preservativi 0 (zero). Sì, perché quest’anno, per la prima volta ai comitati non è stato inviato nemmeno un condom!

Costo delle cartoline 0,11 (zero virgola undici) euro al pezzo per un totale di 3.300 (tremila e trecento) euro, costo dei manifesti 0,65 (zero virgola sessantacinque)euro al pezzo per un totale di 1.950 (millenovecentocinquanta) euro, preservativi non ce ne sono quindi diciamo che l’Arcigay Nazionale Patanè/Zini ha investito per la prevenzione 5.250 (cinquemiladuecentocinquanta) euro.

In pratica la metà di quello che spende in un anno per l’acquisto di bandiere oppure due mesi di affitto della casa vista Colosseo dove il Patané ormai soggiorna oppure, come già documentato, organizza cene eleganti con piacevoli ragazzotti. Oppure, ancora, il costo di tre settimane e mezzo di rimborsi spese del Patané per viaggi su e giù per l’Italia per partecipare come ospite a cene, assistere a presentazioni di libri davanti a 20 persone di un piccolo partito dello 0,9 per cento.

Si dice che questi sono i ‘costi della democrazia’, basta vedere i nostri parlamentari che pur in tempo di grave crisi per il paese non mollano niente ed evidentemente il Patanè ha imparato bene la lezione…

Su 700.000 euro di spese lo 0,75 (zero virgola settantacinque) per cento del bilancio è destinato alla salute, prevenzione e assistenza.




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