Hiv, informazione abbatte stigma / prevenzione rete

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https://video.repubblica.it/salute/doss ... 091/431046

Da Festival Salute / Roma, Ara Pacis, 22 ottobre 2022
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HIV / L'INFORMAZIONE ABBATTE LO STIGMA
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"I giovani oggi si infettano in modo inconsapevole. L'Hiv non fa più paura perché ci sono i farmaci, ma è un errore grossolano, semplicistico. C'è una banalizzazione della conoscenza della patologia. È una grave infezione che peggiora molto la qualità della vita della persona. Convivere con l'HIV è tutt'altro che facile, e la qualità della vita non è la stessa di una persona senza infezione."
(infettivologo Andrea Gori, professore Malattie Infettive Università Studi Milano; Anlaids)

L'INFORMAZIONE È MANCANTE IN PRESIDI SANITARI. NELLE SCUOLE, È A CURA DEL TERZO SETTORE E VOLONTARIATO.
(spesso a cura di associazioni di volontariato di persone che vivono con hiv, come da legge 135/90-2017)

Intervista a Paolo Meli (Comunità Emmaus, Bergamo)

Da vent'anni conduce nelle scuole lezioni di informazione su Hiv. Grazie al sostegno 8 x mille Caritas, da qualche anno di Gilead (grazie al quale fa test rapidi). "I giovani conoscono molto poco hiv oggi. Quando l'educazione nelle scuole c'è, la risposta dei giovani è molto buona." I campi di azione: informazione nelle scuole; test per persone con hiv inconsapevoli nei luoghi di socializzazione giovanili; sostegno a persone fragili con hiv.
Dopo vent'anni abbiamo fatto rete con altre associazioni, e siamo entrati nel progetto di prevenzione "fast track city".

"Vorremmo che meno pazienti afferissero alle nostre strutture, portiamo informazione e test hiv e sensibilizzazione nei luoghi di socializzazione dei giovani, con video fatti da giovani". (infettivologo Sergio Lo Caputo, Simit Basilicata Puglia, http://www.simit.org).

LA TERAPIA ANTIRETROVIRALE RENDE IL VIRUS IRRILEVABILE, QUINDI INTRASMISSIBILE U=U #UequalsU
"È evidenza scientifica, supportata da numerosi studi. Le persone che vivono con hiv in terapia antiretrovirale efficace (che abbassa la carica virale fino a renderla irrilevabile) non trasmettono l'infezione." Intervista all'infettivologo Andrea Gori.

Anche Palermo è tra le "Fast track cities" per la prevenzione di hiv/aids, le associazioni hanno fatto rete
attivisti di NPS Italia onlus - Network persone sieropositive - Palermo, e attivisti di Arci gay Palermo: con l'unità mobile il furgone della prevenzione fanno test hiv e sensibilizzazione e informazione, in città, nelle piazze.
"Copriamo un vuoto istituzionale, facciamo informazione e test rapidi nei posti dove sono i giovani".
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PREVENZIONE, LAVORO DI SQUADRA

“Parlate di .... Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”. (Paolo Borsellino)
"Per sconfiggere ... ci vuol un esercito di maestri" (G. Falcone)
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INFOGRAFICHE DEL CDC CENTERS OF DISEASE CONTROL/ CDC di Atlanta. Division of HIV Prevention /

https://www.seaetc.com/wp-content/uploa ... -thumb.jpg

https://iwantthekit.org/wp-content/uplo ... r-info.pdf

STRATEGIA DI PREVENZIONE DEI CDC

https://it.wikipedia.org/wiki/Centers_f ... Prevention

https://www.thebody.com/content/art17026.html

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da conferenza online "HIV pandemia silenziosa, 2022" Motore sanità.
Dott. ssa Cristina Mussini (Direttore Malattie infettive, Policlinico Modena),
“Studi a livello europeo e mondiale dimostrano che le persone in AIDS l’anno prima avevano avuto contatti con i servizi sanitari ma specialisti e medici di base non hanno mai pensato di far fare loro un test hiv”.
“C’è uno stigma alla rovescio tra persone eterosessuali, come se fosse offensivo far fare il test hiv, invece va inserito nei controlli di routine dal medico di base, come quello del colesterolo, hiv è una infezione acquisibile nel corso degli anni, è un’infezione che può colpire chiunque ha rapporti non protetti”.
Dott. Bassi (Direttore Malattie infettive, Osp. S. M. Croci Ravenna)
“È necessaria la collaborazione dei medici di base, nel caso nei loro pazienti notino strane linfoadenopatie, inserire anche il test hiv nei controlli di routine.”
Sul giornale Essepiù di Asa Milano, 2023, leggo report di dialogo online, tra Associazioni, Suligoi ISS COA, Associazioni Medici di Base (SIMG), per individuar interventi di collaborazione per affrontare prevenire diagnosi tardive (in assenza di sintomi).
!Lotta all'hiv/supporto dei medici di famiglia per scovare il sommerso" / "l'impegno per riformare la legge 135/90"
https://www.simg.it/simg-lotta-allhiv-a ... legge-135/

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L'ABC della CRI è un progetto dei volontari della Croce Rossa italiana per la prevenzione hiv/aids, sifilide, gonorrea, hpv.
https://www.comune.modena.it/pps/allega ... %20CRI.PDF
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il progetto #EduForIst PREVENZIONE NELLE SCUOLE (solo in alcune regioni Lazio Puglia Friuli Lombardia Toscana)
https://www.lanazione.it/pisa/cronaca/s ... t-64d8e6ce

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Le operazioni alla cataratta mi hanno portato a vedere da -9 e -13, a 7 decimi e 10 decimi. Naturalmente soddisfatto, ma è stato il rapporto con il chirurgo oculista che è filato liscio: avendo come sempre dichiarato la mia sieropositività, qui mi allaccio al tema avendomi solo chiesto se la carica virale era irrivelabile.

C'è sempre meno ignoranza fra i medici, anche un oculista è informato.

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Ottimo recupero vista
@puzzle "C'è sempre meno ignoranza fra i medici, anche un oculista è informato."
Eh... Non si scompongono se dici di essere hiv positivo in terapia e che stai bene circa.

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HIV, MEDIA, STIGMA
(dalla conferenza di Margherita E., Nps Italia onlus (Network Persone sieropositive), a Faenza, Auditorium Umiltà, 21 novembre 2017- dal ciclo di incontri formativi a cura del SERT di Faenza "PAROLE STUPEFACENTI")
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L’immagine delle persone che vivono con hiv nei media è spesso cristallizzata ai luoghi comuni degli anni 90’, all’esordio dell’epidemia, alle situazioni drammatiche del film “Philadelphia”.
Sono fermi a quei luoghi comuni i giornalisti parlano di scandali di contagi (ad esempio il processo a Valentino Talluto) o di sensazionali scoperte di vaccini per eradicare il virus.
Su hiv nei media dal 2000 ad oggi silenzio stampa post trauma, da rimozione di qualcosa che spaventa troppo.
Il silenzio dell'informazione ha generato leggende metropolitane. cristalizzazione vecchi stereotipi. cosicchè i giovani hanno un rifiuto pensano che il rischio “non li riguardi”.
È necessario sostituire il silenzio mediatico di decenni, con informazioni sulla vita reale delle persone che vivono con hiv.
Informazioni oneste, testimonianze, commenti medici... Un giornalismo diverso da quello scandalistico, sensazionalistico.
Rompere questi schemi in modo semplice: raccontando la sua storia, com’è successo il contagio. Margherita E. difronte all'auditorio pubblico, spiega la vita che fa, il lavoro, ...
Margherita E. racconta che è tutt’altro che banale studiare strategie di prevenzione al tavolo con la “Commisione AIDS” in parlamento quando gli interlocutori stessi non hanno chiaro il quadro completo del rischio contagio.
Secondo le statistiche le persone più affidabili per fare informazione preventiva sono gli operatori sanitari.
In realtà sia medici di base che operatori dei consultori non sono informati abbastanza loro stessi.
Margherita E. accenna a campagne informative poco chiare, migliaia di libretti e volantini in molte lingue giacciono da anni ancora fermi nelle cantine del ministero salute.
La proiezione di una una serie di film è una modalità di approccio usato da Margherita E. per parlare di prevenzione agli studenti nelle scuole.
Tra i film che parlano di hiv vengono trasmessi spesso c’è “Philadelphia”. Tra le opere di Ozpetek, “Le fate ignoranti”. “Dallas Buyers Club” affronta la questione del contrabbando di farmaci in USA, negli anni ‘90. Poi c’è la recente commedia “Io sono positivo” di C. Bertone che sdrammatizza un po’ la malattia, ne parla in modo più attuale, più leggero, a tratti spassoso, svelando i meccanismi del contagio.
La maggior parte dei giovani sa cos’è il virus hiv; ma sono convinti che hiv ‘non è cosa che mi riguarda’, un problema lontano, che riguarda ‘altri’. Perciò trascurano condom e test.

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La maggior parte dei giovani sa cos’è il virus hiv; ma sono convinti che hiv ‘non è cosa che mi riguarda’, un problema lontano, che riguarda ‘altri’. Perciò trascurano condom e test.

la cosa più choccante che ho visto, diversi anni fa, è stato l'ingresso di un ragazzino, accompagnato dalla mamma, nel mio reparto, avrà avuto 15-16 anni, una cosa angosciante.
di tutte le colpe che la nostra società ha sull'HIV, abbandonare gli adolescenti al caso è una delle più infami: per le pruderie degli adulti, giovani poco più che bambini sono gettati nella vita senza sapere, senza capire, che si tratti di gravidanze, malattie a trasmissione sessuale o anche "solo" uno straccio di comprensione su cosa è il sesso dal punto di vista fisico e delle relazioni interpersonali.
è terribile.

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Eh... mi sembrava carina l'idea dei film con le scuole, per il resto sono cose note del giornalismo sciacallo e disinformazione, ahimè... , ..., quel po' che c'è su prevenzione e info una parte è grazie agli attivisti (compresi anche voi di hiv forum, che avete un posto unico nella divulgazione di ricerca scientifica).
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[uffa2]

grazie