COA: nuove diagnosi HIV, dati aggiornati al 2010 (ora 2022)

Dedicato alle altre realtà che, a vario titolo, si occupano di HIV.
Blast
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Re: COA: nuove diagnosi HIV, dati aggiornati al 2010 (ora 20

Messaggio da Blast » venerdì 27 novembre 2015, 14:39

No ma chiariamo: la probabilità e la statistica sono una cosa, la realtà un'altra. Le statistiche si basano su dati, ricavati nel corso degli anni, o attraverso determinati tipi di studi clinici. Quelli sul contagio si basano soprattutto sulle dichiarazioni fatte dai pazienti alla diagnosi, ovviamente in aiuto con la consulenza medica (dato che è ovviamente impossibile, dal punto di vista etico e morale, fare studi clinici sul contagio su cavie umane).

Su 100 persone a cui venga diagnosticato HIV, una buona parte potrà dire di non aver avuto rapporti scoperti se non quelli orali; e queste dichiarazioni rientreranno nella statistica dei rapporti orali. La realtà è ben diversa: molti si vergognano a dire di aver avuto rapporti anali scoperti, molti hanno ignorato la rottura del preservativo (basti pensare al controllo zero che c'è nei rapporti sessuali consumati nelle darkroom), altri ancora non ammetteranno di aver avuto rapporti omosessuali (e rientreranno nella casistica dei rapporti vaginali), altri ancora non ammetteranno di aver utilizzato droghe da iniezione (e dio sa in quale casistica rientreranno).
Recentemente, in un servizio televisivo in cui alcuni sieropositivi facevano una specie di coming out, uno di loro ha avuto persino il coraggio di dire pubblicamente di essere stato contagiato da un untore che aveva preso il suo sperma e poi aveva stimolato il suo ano procurandogli prima una ferita in modo tale da far entrare lo sperma in contatto con la ferita; roba da film dell'horror, se non di fantascienza; probabilmente il tizio (dichiaratosi bisex) ha censurato agli altri (e forse a se stesso) quella che poteva essere una realtà molto più semplice: in un qualche contesto, non ha avuto un pieno controllo nel rapporto sessuale, e qualcosa deve essere andato storto.

Quindi le probabilità e le statistiche vanno osservate con occhio critico, e rappresentano solo un'indicazione generale di quale possa essere il rischio, uno strumento generico per dare alle persone una misura, una valutazione delle dinamiche di contagio; ma non vanno intese come la soluzione certa ad un dubbio o problema.

Eratodisp, non esistono categorie a rischio, esistono persone che rischiano. Le percentuali si eterosessuali nei nuovi contagi sono maggiori di quelle degli omosessuali. Questo significa che su 100 contagiati, 60 sono eterosessuali, 40 sono omosessuali. Ma ovviamente, visto nell'ambito della popolazione sieropositiva queste percentuali sono rispettivamente 60% e 40%; però 60 persone etero su una popolazione di 1000 etero sono il 6%, mentre 40 persone gay su una popolazione di 100 gay sono il 40%. Questo è il motivo per cui vedi più gay nei reparti di malattie infettive.


CIAO GIOIE

georg.frideric
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Re: COA: nuove diagnosi HIV, dati aggiornati al 2010 (ora 20

Messaggio da georg.frideric » venerdì 27 novembre 2015, 14:47

Sul fatto che il concetto di 'popolazione o gruppo a rischio' sia perfettamente sostenibile dal punto di vista scientifico (e infatti è sostenuto) e sul gruppo degli MSM come gruppo a rischio per l'infezione da HIV mi limito a rimandare, oltre che ai dati - chiarissimi per chi non abbia sacrificato la capacità di comprendere la realtà al feticcio, rassicurante ideologicamente ma disastroso dal punto di vista pratico, della distinzione tutta di comodo tra 'comportamento a rischio' e 'gruppo a rischio -, a un post esemplare di Dora nel thread 'Lila apre i battenti ma non a "tutti" '
Ultima modifica di georg.frideric il venerdì 27 novembre 2015, 16:11, modificato 2 volte in totale.



RebelHaart
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Re: COA: nuove diagnosi HIV, dati aggiornati al 2010 (ora 20

Messaggio da RebelHaart » venerdì 27 novembre 2015, 16:00

ok blast, a maggior ragione quindi! Proprio perchè le statistiche sono fallate che bisognerebbe fare più informazione! Già come "cittadino" sono disinformato, se cerco su internet vedo dati "incoraggianti" ovvero che su 100 rapporti anali non protetti avró una percentuale dell 0,qualcosa di prendermi l'hiv....capisci che poi ti prende lo shock quando ti scopri positivo. È successo moltossime volte che io parlassi con amici e che fosse "tacito" il fatto che se non ti facevi venire dentro non rischiavi nulla. Tutti la pensano cosi, sul web cerchi ed è scritto così e la cosa ti "autorizza" a farlo! È questo che dico! Ti assicuro che il sesso per me è importantissimo ma proprio perchè vivo in una zona disagiata (non certo roma o milano) i miei rapporti "occasionali"'si sono quasi sempre consumati con dell'oral (spesso, anzi quasi sempre, ricevuto)... Il fatto che io sia rimasto fregato la dice lunga su quanto sbagliate sono ste dicerie!! È li che bisognerebbe fare informazione!!!


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sonounatigre
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Re: COA: nuove diagnosi HIV, dati aggiornati al 2010 (ora 20

Messaggio da sonounatigre » venerdì 27 novembre 2015, 17:51

georg.frideric ha scritto:Sul fatto che il concetto di 'popolazione o gruppo a rischio' sia perfettamente sostenibile dal punto di vista scientifico (e infatti è sostenuto) e sul gruppo degli MSM come gruppo a rischio per l'infezione da HIV mi limito a rimandare, oltre che ai dati - chiarissimi per chi non abbia sacrificato la capacità di comprendere la realtà al feticcio, rassicurante ideologicamente ma disastroso dal punto di vista pratico, della distinzione tutta di comodo tra 'comportamento a rischio' e 'gruppo a rischio -, a un post esemplare di Dora nel thread 'Lila apre i battenti ma non a "tutti" '
d'accordissimo.
la distinzione "comportamento" e "gruppo" diventa davvero un feticcio ideologico.
soprattutto se un comportamento a rischio è molto diffuso in un insieme di persone tanto da diventarne un tratto comune... insomma, non prendiamoci in giro.
la stessa definizione di "MSM", ovvero "uomini che fanno sesso con uomini" svela l'inghippo: definisce un gruppo (uomini), e quindi (sempre nella logica di cui sopra) un'identità in base a un comportamento (che fanno sesso con uomini).

io pure, nello scorrere le statistiche, son stato colpito dal dato della "consapevolezza".
come riportava sempre georg.frideric, riprendendo da nadir:
"tra il 2006 e il 2014 è aumentata la proporzione delle persone che arrivano allo stadio di AIDS conclamato ignorando la propria sieropositività, passando dal 20,5% al 71,5%"

insomma, anch'io ho pensato alle pubblicità dell'alone viola, e mi son detto, ma allora davvero un tempo (nemmeno troppo lontano) le persone si controllavano (intendo, facevano test) di più?
temo proprio di sì.



RebelHaart
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Re: COA: nuove diagnosi HIV, dati aggiornati al 2010 (ora 20

Messaggio da RebelHaart » venerdì 27 novembre 2015, 17:57

anche se onestamente mi sembra un po assurdo... possibile che uno possa arrivare ad aids conclamato senza alcun sintomo? cavolo è un processo talmente lungo che possibile nella tua vita non hai un episodio che ti possa far pensare che il tuo sistema immunitario è messo male?


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rospino
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Re: COA: nuove diagnosi HIV, dati aggiornati al 2010 (ora 20

Messaggio da rospino » sabato 28 novembre 2015, 11:10

eratodisp ha scritto:anche se onestamente mi sembra un po assurdo... possibile che uno possa arrivare ad aids conclamato senza alcun sintomo? cavolo è un processo talmente lungo che possibile nella tua vita non hai un episodio che ti possa far pensare che il tuo sistema immunitario è messo male?
E' possibile, sì. Il fatto è che l'AIDS conclamato si chiama così perché emergono quelle patologie tipiche di quando i CD4 scendono al di sotto di una certa soglia (tipicamente, 150), mentre nella lunga fase precedente (che viene non a caso chiamata spesso anche "asintomatica"), in cui si è HIVpositivi ma i CD4 sono più alti, questi ultimi sono sufficienti per contrastare le infezioni tipiche invece dell'AIDS.
A volte può anche capitare che qualcuno abbia patologie tipiche dell'AIDS quando ancora i CD4 sono più alti, ma è più frequente il contrario.

Se non ricordo male, tra i dati delle annualità pregresse emergeva comunque con una certa chiarezza come la grande maggioranza delle diagnosi di AIDS che seguivanno immediatamente la diagnosi di HIVpositività, fosse riferita alle persone eterosessuali, che comunque hanno una minore sensibilità rispetto al tema dell'HIV e una minore propensione ad effettuare regolarmente test HIV.



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Re: COA: nuove diagnosi HIV, dati aggiornati al 2010 (ora 20

Messaggio da RebelHaart » sabato 28 novembre 2015, 23:59

ok, ma quello che volevo dire...possibile che i cd4 scendono COSÌ velocemente (parlo di pochi mesi) da non farti venire in mente un test hiv? Ad esempio un ricovero per una polmonite non ti fanno in ospedale un prelievo compreso hiv? booh


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COA: nuove diagnosi HIV, dati aggiornati al 2010 (ora 2014)

Messaggio da rosso80 » domenica 29 novembre 2015, 4:01

Io quando ho avuto il rash cutaneo sono andato in ospedale, al pronto soccorso perché pensavo fosse una reazione allergica all'antibiotico. Loro mi hanno fatto delle flebo e mi hanno detto di non prendere quell'antibiotico. Poi mi hanno prescritto esami, tra cui la conta dei cd4, e mi hanno dato un farmaco per migliorare il sistema immunitario. Io poi dopo alcuni giorni mi sono messo a cercare su internet cosa causa il ribasso dei cd4 ed è uscita l'HIV. A questo si aggiunge che avevo avuto anche febbre, sudorazione notturna e diarrea ed ho fatto due più due. E ho fatto gli esami dell'HIV. Ma in ospedale a nessuno è venuto il sospetto. Roba da pazzi. Cioè io non avrei mai pensato all'Hiv se non ci fosse stato il rash. Io voglio prenderla come una fortuna. Se proprio devo dare un senso a tutto ciò voglio credere che sia un'esperienza che forse mi serviva e che mi aiuterà ad essere una persona migliore. Ritornando all'argomento del thread penso che va fatta tanta informazione su l'HIV. Informazione per dire apertamente ed onestamente che se sei gay e vivi in una grande città sei a rischio. Che i film porno bareback devono essere fuorilegge e che dark, saune, ecc. devono mettere cartelli sul sesso protetto. Ma informazione anche per dire che non è pericoloso vivere o lavorare con un sieropositivo che si cura. Parlare di carica virale. Dei progressi della medicina nel trattare questa malattia. Questo aiuterebbe tanto nel l'accettazione sociale. La medicina è andata avanti ma l'informazione si è fermata.


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Re: COA: nuove diagnosi HIV, dati aggiornati al 2010 (ora 20

Messaggio da RebelHaart » domenica 29 novembre 2015, 8:58

non sono d'accordo sul
fatto del bareback fuorilegge (comunque in america è così) ma sull'informazione si....in germania il 70% degli omosessuali è sieropositivo e chiedere dello status sierologico è come chiedere del segno zodiacale...


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Dora
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Re: COA: nuove diagnosi HIV, dati aggiornati al 2010 (ora 20

Messaggio da Dora » domenica 29 novembre 2015, 9:43

eratodisp ha scritto:in germania il 70% degli omosessuali è sieropositivo
Temo che tu abbia scritto uno zero di troppo: il rapporto UNAIDS che ho trovato sulla situazione in Germania è del 2012, quindi la situazione potrebbe essere un poco diversa oggi, ma vi si legge che
  • II.a Status of the HIV Epidemic Among MSM

    In Germany, MSM is the largest group at risk of HIV infection. After an increase of newly diagnosed HIV infections in MSM in the first years of the new millennium, trends have now started to reverse. Data modelling suggests that HIV incidence among MSM started to decline as early as 2007. HIV prevalence among this group is estimated between 5.0 and 7.5%. Beside HIV, STI infections are also important in this group. MSM participating in a large internet-based behaviour survey reported a lifetime prevalence of 7.3% for Syphilis, 13.0% for Gonorrhoea and 5.8% for Chlamydia. Co-infections of HIV and STI, including HPV and Hepatitis C (HCV), are frequent.



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