RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGANO

Dedicato alle altre realtà che, a vario titolo, si occupano di HIV.
Dora
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Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGA

Messaggio da Dora » martedì 24 aprile 2018, 5:51

Gabriel81 ha scritto:La negazionista russa ci mancava...
La nostra collezione di gemme si fa sempre più ricca. :lol:

Comunque sia, dal momento che ieri Nibiru non si è visto e quindi la fine del mondo è rimandata, direi di continuare a lavorare.
Sono tanto stronzate le cose di cui parliamo qui, che la settimana scorsa si è tenuto a Mosca EECAAC 2018, cioè la VI Eastern Europe and Central Asia AIDS Conference e qui - per la seconda volta dopo EECAAC 2016 - è accaduta una cosa che nei congressi internazionali dedicati all'HIV/AIDS non accade più da almeno 15 anni: si è parlato di negazionismo dell'AIDS. E se ne è parlato tanto, affrontando il problema da diversi punti di vista:
  • - Un intero seminario dedicato ai negazionisti - co-presidenti due nostre vecchie conoscenze: Peter Meylakhs, che ha studiato le comunità negazioniste su Vkontakte (e che l'ultima volta che ci siamo parlati qualche mese fa non aveva più fondi per continuare a lavorare e infatti dal titolo del talk di Alexey Yaskovich pare che nessuno abbia continuato il lavoro di Meylakhs), e Yuliya Vereshchagina che, scampata al negazionismo, ora è una delle principali attiviste che in Russia cercano di strappare alla morte le persone con HIV che si lasciano convincere dalla propaganda dei negazionisti.
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    - Oltre a quella di Yuliya, c'è stata anche un'altra conferenza dedicata a spiegare la necessità di preparare i medici ad affrontare il negazionismo - una cosa che qui in Occidente non mi risulta sia mai stata fatta, ma che evidentemente è fondamentale fare, perché la collaborazione dei medici è imprescindibile, se si vuole che le persone accettino di curarsi (una cosa analoga la vediamo nel campo delle vaccinazioni, in cui i pediatri possono realmente fare la differenza con i genitori no-vax).
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    - Una conferenza dedicata al negazionismo che alligna nella Chiesa Ortodossa - ne abbiamo parlato tanto, quindi non insisto oltre.
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Lyoka
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Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGA

Messaggio da Lyoka » mercoledì 25 aprile 2018, 10:13

Di che negozionismo state parlando? Io ho molti amici gay, in Russia non è vietato di esserlo e gli curano come tutti altri (a volte anche meglio, direi che cè unpo di stigma contro tossicodipendenti, perché succede spesso che non prendono i farmaci come si deve etc etc). Photo di un "ospedale russo" che avete messo...non voglio nemmeno commentare. In Russia medicina - è gratis per tutti e ospedali non sono cosi.
Si, abbiamo molti problemi con quelli che stanno in prigione, ma ultimi anni è migliorato molto. Io quando lavoravo, andvo pure a visitare sta gente per aiutargli, perché è stato un disastro, analisi li prendevono una volta al anno, farmaci gli davano solo con cd4 sotto 250. Pero in ogni paese ci sono problemi con medicina e non solo. Guardate USA... un mio amico (gay e sieropositivo) tornato a Mosca da USA proprio per problemi con la cura.



Lyoka
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Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGA

Messaggio da Lyoka » mercoledì 25 aprile 2018, 10:42

E perché è cresciuto numero di HIV così velocemente vi posso dire. Perché Russia soffocava dal eroine che portavano da Afganistan, era ovunque!!! E sapete perché? Volete chiedere cosa fanno Stati Uniti a Afganistan e perche difendono quelli che producono droga? Avete sentito qualcosa di Allen Dalles?
Voi vedete e analizzate solo la punta del iceberg, dovete imparare a vedere più profondamente.



Dora
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Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGA

Messaggio da Dora » mercoledì 25 aprile 2018, 11:58

Lyoka ha scritto:Di che negozionismo state parlando? Io ho molti amici gay, in Russia non è vietato di esserlo e gli curano come tutti altri (a volte anche meglio, direi che cè unpo di stigma contro tossicodipendenti, perché succede spesso che non prendono i farmaci come si deve etc etc). Photo di un "ospedale russo" che avete messo...non voglio nemmeno commentare. In Russia medicina - è gratis per tutti e ospedali non sono cosi.
Si, abbiamo molti problemi con quelli che stanno in prigione, ma ultimi anni è migliorato molto. Io quando lavoravo, andvo pure a visitare sta gente per aiutargli, perché è stato un disastro, analisi li prendevono una volta al anno, farmaci gli davano solo con cd4 sotto 250. Pero in ogni paese ci sono problemi con medicina e non solo. Guardate USA... un mio amico (gay e sieropositivo) tornato a Mosca da USA proprio per problemi con la cura.
Lyoka ha scritto:E perché è cresciuto numero di HIV così velocemente vi posso dire. Perché Russia soffocava dal eroine che portavano da Afganistan, era ovunque!!! E sapete perché? Volete chiedere cosa fanno Stati Uniti a Afganistan e perche difendono quelli che producono droga? Avete sentito qualcosa di Allen Dalles?
Voi vedete e analizzate solo la punta del iceberg, dovete imparare a vedere più profondamente.
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Certo, certo, cara. Come no. Putin ama la Russia, i negazionisti non esistono e tutta la colpa dell'HIV in Russia è di quei kattivacci degli amerikani.
Non so proprio come ho fatto a farmi ingannare così da quei cialtr0ni di scienziati russi, attivisti russi, giornalisti russi, dissidenti politici russi, negazionisti russi, media propagandistici russi ... e dalle autorità sanitarie mondiali. È così evidente che tutti raccontano balle!
Meno male che adesso sei arrivata tu a ristabilire una prospettiva corretta!

Stavo pensando a come ringraziarti per tutte le preziose verità che ci hai rivelato e mi è venuto in mente questo film. Te lo lascio, sperando di farti cosa gradita.

Ciao, ciao.




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Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGA

Messaggio da Lyoka » mercoledì 25 aprile 2018, 15:13

Nemtsov è diventato una vittima sacrale. Non interessava a nessuno in Russia, aveva rating pari a zero. Èra un cadavere politico. Però da morto diventato piu utile per opposizione. Sapete la frase Cui Prodest? Allora la dovete ricordare ogni volta, prima di analizzare qualcosa.

Voi qui ripetere tutto che dicono noti media occidentali a qui la gente con il cervello non crede (dopo Iraq, Siria ecc ecc). Ma voi potete pensare e scrivere come vi pare, poi la storia fara vedere chi aveva ragione. Ma secondo voi 90% dei russi, sono stupidi barbari, perché non pensano come voi. Tipica cosetta occidentale... (e poi razzista è qualcun altro).
Non ho altro da dire. Ma per fortuna cè gente che preferisce pensare con propria testa, ma non credere ai media pagati da Soros (ufficialmente tra l'altro, esistono pure in Russia e tutto info avete portato da li). Non cambia niente... Doppi standart e odio a tutto quello che non capite. Prima di dormire, pero, vi consiglio di ricordare tutte le vittime della NATO e dei media che crea nemici a quali siete subito pronti di lanciare una bomba. Non parlo di tutti europei, ovviamente. Per fortuna maggior parte è gente normale.



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Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGA

Messaggio da Dora » mercoledì 25 aprile 2018, 15:18

Lyoka ha scritto:credere ai media pagati da Soros
Ah ecco, la congiura ebraica. Mi stavo proprio chiedendo quando ci saremmo arrivati.

Comunque sia, non capisco perché continui a darmi del "voi". Io sono una, non molti. :roll:



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Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGA

Messaggio da Dora » venerdì 19 ottobre 2018, 6:14

Biologi russi creano embrioni umani resistenti al virus Hiv - gongola Sputnik ...

BIOLOGISTS HAVE CREATED HUMAN EMBRYOS ARE RESISTANT TO HIV - titola in un inglese zoppicante il Quebeck Times - che copia dal sito propagandistico Russia Beyond e racconta che scienziati di due diversi istituti di ricerca moscoviti hanno perfezionato esperimenti cinesi su ovuli fecondati difettosi, che non potevano essere impiantati in utero, riuscendo - in 5 casi su 8 - a provocare mediante CRISPR la delezione del gene che codifica per il co-recettore CCR5 e così a produrre embrioni che portano la mutazione CCR5Δ32.

E una ricerca così importante dove viene pubblicata? Su Nature, forse? Oppure su Science? No! Cito Sputnik: sulla "rivista scientifica dell'Università Nazionale Russa di Ricerche Mediche". Ahhh!
(Dei gran pasticci combinati dai cinesi lavorando su HIV, CRISPR e embrioni si è occupato Ewen Callaway su Nature News nell'aprile 2016.)

Avanti popolo! Avanti così, ché l'HIV lo sconfiggiamo fin negli embrioni dei russi, così non ci sarà neppure bisogno di dar loro gli antiretrovirali.

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Edit - regalino di Uffa:

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Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGA

Messaggio da Dora » giovedì 6 dicembre 2018, 12:18

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LA RUSSIA STA DIVENTANDO IL NUOVO SUD AFRICA, dove scienziati e company occidentali senza scrupoli riversano, come in una fogna, le loro ricerche fallite?

Un comunicato stampa pubblicato ieri mi ha ricordato il DermaVir, un vetusto vaccino terapeutico le cui sperimentazioni sono ferme da anni e il cui brevetto appartiene a Genetic Immunity, Inc.
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Questa è una biotech ungherese, che ha fra i suoi fondatori Franco Lori, l'inventore del candidato vaccino, la cui storia iniziò in gloria molti, molti anni fa, per poi malinconicamente arenarsi alla fase II come accaduto a una pletora di aspiranti, in particolare a tutti quelli inventati da ricercatori italiani.

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Non mi è chiaro se Lori sia ancora nel board della società, comprata nel 2013 da un venture capitalist di nome Viktor Rozsnyay, e di lui - di cui certamente almeno Uffa e Stealthy ancora ricorderanno la figuraccia immane fatta quando si iscrisse qui per protestare perché, senza alcun rispetto per la sua statura scientifica, gli davamo brutalmente del *cazzaro* - ho smesso di scrivere dopo IAS 2011, quando propose come *rivoluzionaria* una strategia anti-reservoir e anti-infiammazione a base di didanosina (lo fece davvero, non sto scherzando).
Mi fermai, allora, perché mi pareva di infierire su un disperato alla canna del gas. Ma come spesso accade l'erba cattiva non muore tanto facilmente e il DermaVir ce lo ritroviamo oggi a tentare di essere riciclato nel Paese al mondo in cui l'epidemia è più dilagante e dunque più importante e urgente è la diffusione di veri antiretrovirali, inseriti in efficaci e lungimiranti strategie terapeutiche.

Nell'ottobre 2017 Genetic Immunity cercava partner finanziari per dividersi i costi associati al tentativo di ottenere una Breakthrough Therapy Designation per il DermaVir da parte dell'FDA.
Il tentativo deve essere caduto nel vuoto, perché a febbraio di quest'anno hanno presentato un Libro Bianco con l'intento di passare al crowdfunding attraverso una ICO (Initial coin offering) da realizzarsi tramite blockchain, in criptomoneta, e così avanzare nel processo burocratico con la FDA.
La cosa ha fatto storcere il naso - per usare un eufemismo - ai possibili investitori, e non so se poi sia andata a buon fine.
Forse no, visto che sembrano aver lasciato perdere l'approvazione dell'FDA e aver volto lo sguardo verso le steppe d'Oriente, aperte a tutti i *cazzari* che abbiano qualche panacea da proporre.

Infatti, Genetic Immunity ha partecipato a fine novembre a Mosca al Primo Congresso Russo-Cinese dedicato ad HIV/AIDS e ora comunica di essere pronta ad iniziare un trial clinico di fase III su 200 persone con HIV presso il Centro di Prevenzione e Controllo dell'AIDS di Mosca, diretto dal prof Alexey Mazus, che avrebbe dichiarato:

  • “Mr. Boros gave an excellent presentation about Genetic Immunity’s therapeutic vaccine platform with a special emphasis on the company’s HIV results to date. I look forward to completing the planned Phase III trial, and – upon a successful result – to treating patients with a very promising new vaccine product.”


Non bastavano i negazionisti al governo imbeccati da negazionisti occidentali, né bastavano i cazzari locali che scimmiottano il primo cinese senza morale che usa la terapia genica sugli embrioni, facendo scempio sia dell'etica, sia della logica e dell'epidemiologia. Ci voleva anche lo sbarco di vaccinari occidentali in disarmo a dare il colpo di grazia a un Paese che sta vivendo una tragedia che pare senza fine.

Forza, Dottoressa Ensoli, anche per il suo TatImmune che non riesce a trovare finanziatori per le sperimentazioni in Sud Africa potrebbero aprirsi sconfinate steppe finora inimmaginabili.



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Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGA

Messaggio da Dora » venerdì 15 marzo 2019, 7:54

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IL NEGAZIONISTA DELL'HIV/AIDS PADRE DIMITRIJ SMIRNOV GRADITO OSPITE DEL 13° CONGRESSO MONDIALE DELLE FAMIGLIE A VERONA, 29-31 MARZO

Qualche citazione per risvegliare la memoria:
Dora ha scritto:
giovedì 19 gennaio 2017, 15:59
4. IL NEGAZIONISMO DEI NEGAZIONISTI DELL'HIV/AIDS

[...] L'attività negazionista dell'Assemblea dei Genitori Pan-russa ha avuto pubblicamente inizio nel 2008 con l'organizzazione di una International Conference on AIDS, che si tenne il 29 e il 30 maggio a Yekaterinburg - l'anno cruciale dichiarato da Putin "l'anno della famiglia", durante il quale il governo tagliò i finanziamenti alla prevenzione e al trattamento dell'infezione; la città che oggi è l'epicentro dell'epidemia.
La suggestione a pensare che ci sia un collegamento con la propaganda negazionista è forte, perché l'obiettivo della Conferenza Internazionale era proprio quello di "portare all'attenzione delle autorità e del pubblico le anomalie nella scienza a supporto dell'ipotesi HIV-AIDS e dimostrare che essa è un immenso mito distruttivo, che ha per effetto programmi di educazione sanitaria sbagliati, che hanno conseguenze sul benessere futuro dei bambini e dei giovani". Ma la portata dell'azione dei negazionisti russi andò molto oltre Yekaterinburg e si estese al punto da essere considerata oggi il catalizzatore della generalizzazione dell'epidemia.

[...] Poi parlò Padre Dmitri Smirnov, capo del Comitato del Sinodo sui rapporti fra forze armate e applicazione della legge. Padre Dmitri fece un parallelo fra la minaccia dell'HIV/AIDS e la "sovente mitica" minaccia del terrorismo internazionale: entrambe sono solo delle scuse per abusare dei diritti umani (diritti umani come li intende la Chiesa Ortodossa, non la cultura liberal-democratica occidentale): basta creare una ONG con lo scopo dichiarato di combattere questa pretesa minaccia. Poi si manipolano i media per dare forma al mito. A quel punto, chiunque neghi che esiste una minaccia è trattato da pazzo.
La minaccia dell'AIDS - sostenne Padre Dmitri - è usata come scusa per ridurre la popolazione mondiale e distruggere l'unità della famiglia.
Dora ha scritto:
giovedì 6 aprile 2017, 7:28
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Io ci andrei cauta a evocare le radici del popolo russo, perché non possiamo negare che una di queste radici sia la Chiesa Ortodossa Russa, che in questo momento è tutto tranne che calpestata, ma anzi rampante e onnipervasiva.
Ho raccontato dei centri gestiti dalla Chiesa per trasformare in buoni ortodossi i tossicodipendenti dopo neanche una settimana di rehab forzata. Quasi tutti hanno anche l'HIV e abbiamo visto quali valori educativi esprimono alcuni dei preti che si prendono cura di loro. Sono valori che discendono direttamente dai valori tradizionali e che manifestano nazionalismo estremo, sfiducia nella scienza e fede assoluta nei complotti più fantasiosi, paranoia, convinzione che la Russia, invasa dai valori occidentali, stia perdendo la propria natura più profonda e vendendo l'anima al demonio.
Qualcuno di questi pretacci maledetti miti servi del Signore, perfino ai livelli più alti della gerarchia ecclesiastica, è anche apertamente negazionista e proprio nei giorni in cui raccontavo della bambina di tre anni che sta morendo di AIDS in Siberia perché sua madre, buona erede di Christine Maggiore, ha rifiutato di curarla e addirittura di farle fare il test al momento della nascita - sesto post della serie: LA STRAGE DEI BAMBINI - usciva un articolo di cui non ho parlato allora, ma che oggi mi pare interessante vedere: Russian Orthodox Church claims that HIV does not exist.
In breve, Versed Games è un blog russo scritto in inglese, che segue le interazioni fra religione, cultura e politica e dove le posizioni della Chiesa sono criticate in modo aperto e sovente molto corrosivo. In quell'articolo, pubblicato a inizio marzo in concomitanza con l'emergere della storia della bambina di Tyumen, si racconta (e lo si dimostra con un filmato) che l'arciprete della Chiesa Ortodossa Russa, nonché Capo della Commissione per la Sicurezza della Famiglia e della Maternità della Chiesa Ortodossa Russa e docente in ben due università, Dmitry Smirnov, ha tenuto un discorso durante una trasmissione passata dal canale televisivo Spas, di proprietà della Chiesa, sostenendo che HIV non esiste, che non è mai stato visto da nessuno, che 6000 dottori in giro per il mondo combattono contro questa truffa, che "è come il terrorismo globale: certe persone hanno bisogno di bombardare un certo Paese e così si inventano l'idea del terrorismo globale". E che alcuni dottori diagnosticano intenzionalmente le persone "con questo HIV inventato così da uccidere il loro sistema immunitario e farle finire in AIDS".

Dove abbiamo già sentito padre Smirnov abbaiare queste bestialità? Alla International Conference on AIDS di Yekaterinburg del 2008, quella organizzata da Irina Sazonova e dall'Assemblea dei Genitori Pan-russa e da cui è partita ufficialmente la campagna di Russia dei negazionisti di Rethinking AIDS.

E dove ritroviamo le bestialità omicide di questo arciprete? Nelle dichiarazioni di Yulia Yakovleva, la mamma della bimba che sta morendo a Tyumen, che ha raccontato di aver tratto ispirazione proprio da lui prima di decidere della vita di sua figlia.

Tutto questo avviene all'insegna della riaffermazione dei valori tradizionali - delle *radici*, appunto.
Dora ha scritto:
domenica 3 settembre 2017, 9:35
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I BAMBINI MORTI DI HIV E LA CHIESA ORTODOSSA RUSSA

Giuro che non pensavo di continuare con la storia dei bambini morti. Non lo volevo fare perché è dolorosissima e mi fa ribollire il sangue, perché le dinamiche sono sempre le stesse, perché mi sembra di avere già detto molto.
Così, quando il 30 agosto scorso ho letto una notizia della Tass in cui si riferiva che una bambina HIV positiva di 8 anni è morta a San Pietroburgo, perché i suoi genitori sono dei negazionisti e le hanno negato i trattamenti nonostante i ripetuti tentativi dei medici di convincerli a darle gli antiretrovirali, mi sono detta: l'ennesima tacca sul fucile degli assassini - archivia la notizia nel file "Negazionismo in Russia" e lasciala lì.
Tuttavia, non ho potuto non notare che la notizia veniva data dalla Tass, l'agenzia governativa, la bocca dello stesso regime che con le sue politiche sciagurate tanto ha fatto per far dilagare il negazionismo nel Paese.

Poi però il 31 agosto mi è arrivato un articolo pubblicato su PRI (Public Radio International), il sito di una ONG che si occupa di giornalismo, media e impegno civile. In questo articolo - non a caso intitolato "Mentre il governo guarda dall'altra parte, l'AIDS si diffonde rapidamente" - Anna Nemtsova ricorda le enormi contraddizioni in cui si dibattono le politiche russe di contrasto all'HIV/AIDS di cui abbiamo ampiamente parlato in questo thread e riporta le parole di un consulente di Putin, Sergei Markov, che ammette: "le autorià russe sono divise più o meno 50 a 50 fra coloro che ritengono necessario essere aperti e parlare della questione dell'epidemia di AIDS e coloro che insistono che la questione dovrebbe essere ignorata, quanto meno nei discorsi pubblici. Ecco perché fino ad oggi l'approccio federale all'epidemia è stato sbiadito e ...fallimentare".

Più che sbiadito, io lo definirei schizofrenico. Ma va bene, mi sono detta, archivia anche questo.

Stamattina però mi sveglio e mi ritrovo nella mail box un articolo pubblicato ieri da Russia Today - sì, proprio loro, il canale satellitare governativo che tanto spazio ha dato ai ragli dei negazionisti. Qui la storia della bambina morta è raccontata con molti più dettagli. E sono dettagli che inquietano.
A parte un'età differente rispetto a quella riferita dalla Tass (10 e non 8 anni), l'articolo della redazione di RT - che si basa su una breve notizia uscita in russo su Fontanka.ru e su un articolo pubblicato su Rosbalt.ru, entrambi del 30 agosto - ci dice che la bambina, morta il 26, era stata affidata alla famiglia di un prete ortodosso. Nonostante fossero consapevoli della diagnosi di HIV, i genitori affidatari consideravano la piccola "assolutamente sana" e hanno rifiutato di darle i farmaci perché ritenevano che questi le avrebbero "fatto più male che bene" - il solito slogan della propaganda negazionista.
Il prete e sua moglie erano convinti che "l'AIDS sia un mito inventato dalle avide industrie farmaceutiche".

Chissà chi può averglielo messo in testa, a questi devoti ortodossi? Che abbiano ascoltato anche loro le parole dell'arciprete Dmitry Smirnov, come fece Yulia Yakovleva, la madre della bimba di Tyumen morta lo scorso luglio?

Nel 2014, i medici del Centro AIDS di San Pietroburgo hanno segnalato il problema a Svetlana Agapitova, mediatore per i diritti dei bambini, l'equivalente locale di Anna Kuznetsova, il Commissario per i diritti dell'infanzia a livello federale, come sappiamo negazionista dell'HIV/AIDS.
Non sembra che la signora abbia preso molto a cuore la sorte della piccola.

Quando la coppia è stata scelta per adottare la bambina, è stata informata che la bimba era nata HIV positiva, ma per anni hanno preso in giro le autorità, impedendo che i medici avessero contatti con la figlia. Pare che solo in seguito si sia capito che il prete e la moglie sono seguaci della "medicina tradizionale" e prima hanno trattato la bambina con "erbe cinesi", poi l'hanno portata in Germania per curarla con "integratori biologicamente attivi".
Così la ragazzina è morta e ora c'è in corso un'inchiesta.
Un politico di San Pietroburgo, Elena Kiseleva, si arrampica sui vetri: "se la bambina, nata con HIV, è sopravvissuta così a lungo, lo dobbiamo ai suoi genitori, che hanno fatto di tutto per farla guarire".
Autorità della Chiesa Ortodossa Russa di San Pietroburgo, che non ammettono né smentiscono che il padre della bimba sia un prete, dicono che non si devono fare paralleli fra la Chiesa Ortodossa e il negazionismo dell'HIV.

L'articolo di RT si conclude con una frase che mette sullo stesso piano negazionismo e scienza:
  • I sostenitori del negazionismo dell'HIV/AIDS rifiutano l'esistenza del virus. Gli scienziati dicono che il negazionismo dell'AIDS è pseudoscienza.
Insomma, per quei campioni della libertà di informazione di Russia Today, UNO vale UNO.

Credo che nei prossimi tempi avremo ancora modo di vedere all'opera questo atteggiamento schizofrenico che sta intossicando la Russia. Anzi, credo che lo vedremo arrivare a lambire le nostre spiagge

E ora che la nostra memoria si è riattivata e il nome di Smirnov ha risvegliato la nausea che tentiamo perennemente di tenere a bada, passiamo al presente, quando il negazionismo russo non si limita a lambire le nostre spiagge, ma ci sbarca proprio nella persona di un suo esponente di particolare rilievo.
Un articolo su Open - «Chi sostiene l'aborto è un cannibale». Chi sono i relatori del congresso delle famiglie di Verona - ieri mi ha obbligata a pensare al Forum delle Famiglie, che si terrà a Verona a fine mese con l'iniziale patrocinio della Presidenza del Consiglio (ma ora forse non più), con relatori italiani di notevolissima pesantezza istituzionale quali il ministro dell’Interno Matteo Salvini, il ministro per la Famiglia e le Disabilità Lorenzo Fontana, il presidente della regione Veneto Luca Zaia, il senatore Simone Pillon e il presidente di Fratelli d'Italia ed ex ministro della gioventù Giorgia Meloni, e con una pletora di relatori, anche internazionali, pescata nella galassia di omofobi, anti-abortisti e sovranisti che tanto trovano ascolto presso il nostro governo.

Da un simile consesso non poteva certo mancare padre Smirnov, che se è il negazionista dell'AIDS che abbiamo imparato a conoscere, responsabile in prima persona della morte di bambini nel suo Paese, è anche un importante esponente della Chiesa Ortodossa Russa, noto per le sue posizioni anti-abortiste. Insomma, poiché l'aborto è un abominio agli occhi del Signore e "chi sostiene l'aborto è un cannibale, che deve essere spazzato via dalla faccia della terra", i bambini è meglio ammazzarli quando sono già nati, lasciandoli morire di AIDS fra indicibili tormenti.

Vive la cohérence!



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Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGA

Messaggio da Dora » martedì 11 giugno 2019, 6:29

Dora ha scritto:
venerdì 19 ottobre 2018, 6:14
Biologi russi creano embrioni umani resistenti al virus Hiv - gongola Sputnik ...

BIOLOGISTS HAVE CREATED HUMAN EMBRYOS ARE RESISTANT TO HIV - titola in un inglese zoppicante il Quebeck Times - che copia dal sito propagandistico Russia Beyond e racconta che scienziati di due diversi istituti di ricerca moscoviti hanno perfezionato esperimenti cinesi su ovuli fecondati difettosi, che non potevano essere impiantati in utero, riuscendo - in 5 casi su 8 - a provocare mediante CRISPR la delezione del gene che codifica per il co-recettore CCR5 e così a produrre embrioni che portano la mutazione CCR5Δ32.

E una ricerca così importante dove viene pubblicata? Su Nature, forse? Oppure su Science? No! Cito Sputnik: sulla "rivista scientifica dell'Università Nazionale Russa di Ricerche Mediche". Ahhh!
(Dei gran pasticci combinati dai cinesi lavorando su HIV, CRISPR e embrioni si è occupato Ewen Callaway su Nature News nell'aprile 2016.)

Avanti popolo! Avanti così, ché l'HIV lo sconfiggiamo fin negli embrioni dei russi, così non ci sarà neppure bisogno di dar loro gli antiretrovirali.
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Dopo la buriana etica e scientifica sollevata dall'esperimento di He Jiankui con le gemelline cinesi, i cui embrioni sono stati editati con CRISPR per distruggere il gene ccr5 senza avere ben chiare quali potessero essere le conseguenze, la ripetizione dell'esperimento si sposta in Russia.

L'avevano annunciato i megafoni del regime lo scorso autunno, ma oggi Denis Rebrikov, un biologo molecolare del Centro di ricerca medica nazionale Kulakov di Ostetricia, Ginecologia e Perinatologia di Mosca e ricercatore della Università Nazionale Pirogov, arriva a comunicarlo alla comunità scientifica attraverso Nature, grazie a un articolo di David Cyranoski uscito ieri su Nature News: Russian biologist plans more CRISPR-edited babies.

Rebrikov vuole lavorare su embrioni concepiti da donne con HIV e sostiene di avere perfezionato la tecnica usata da He in modo da minimizzare sia gli effetti off-target, che potrebbero portare a spegnere un gene oncosoppressore e quindi alla proliferazione di tumori, sia gli effetti on-target, nei quali si corregge il gene voluto, ma non nel modo programmato, con risultati imprevedibili (cosa che pare sia avvenuta anche nel caso delle gemelline scaraventate nel mondo da He Jiankui). Sostiene inoltre di essere già riuscito, in un precedente esperimento, a distruggere entrambe le copie del gene ccr5 in più del 50% delle cellule e che, dopo aver pubblicato i risultati nel Bollettino dell'RSMU, la Pirogov Russian National Research Medical University, li metterà online entro un mese o su bioRxiv o in una rivista peer reviewed.

Vista la brutta fine fatta da He Jiankui e infischiandosene della moratoria internazionale sugli esperimenti su linee germinali con CRISPR richiesta da un gran numero di scienziati, Rebrikov sta cercando di pararsi le spalle nei seguenti modi:
- vuole lavorare su donne HIV+ che non hanno un perfetto controllo della viremia mediante una cART standard, così da rendere *utile* il suo esperimento;
- sfruttando il fatto che la legislazione russa sulla riproduzione assistita non fa riferimento esplicito all'editing genetico, sta cercando l'approvazione da parte di tre diverse agenzie governative, compreso il ministero della salute - ma dice di avere così tanta fretta da essere anche pronto a non aspettare che la Russia stabilisca delle regole chiare.

Insomma, in un periodo che può andare fra un mese e due anni Rebrikov vuole partire. Pare che non gli importi essere considerato un secondo He Jiankui e che abbia dichiarato "penso di essere abbastanza pazzo per farlo".

Di pazzi così, a quanto pare, il mondo è pieno. E i Paesi con regimi non democratici e con politiche sanitarie schizofreniche a questi pazzi offrono oceani di possibilità.



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