RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGANO

Dedicato alle altre realtà che, a vario titolo, si occupano di HIV.
Dora
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Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGA

Messaggio da Dora » sabato 30 dicembre 2017, 7:32

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LA SCHIZOFRENIA DEL REGIME, LE AMNESIE DI RT (già RUSSIA TODAY) E IL NEGAZIONISMO DELL'HIV/AIDS IN RUSSIA

Come abbiamo visto in questo thread, uno dei megafoni del regime putiniano, il network televisivo che un tempo si chiamava Russia Today e oggi si è scelto come nome la molto più smart sigla RT, ha avuto un ruolo nella diffusione in Russia della forma di negazionismo dell'AIDS propugnata da Rethinking AIDS, proprio nel momento in cui i rapporti fra negazionisti locali e occidentali si stavano consolidando.
Dora ha scritto:Il secondo momento di gloria per i negazionisti nel 2010 fu la copertura che la televisione Russia Today, un canale in molte lingue finanziato dal governo russo, diede alla conferenza Conditions for the Emergence and Decline of Scientific Theories che i negazionisti tennero a Vienna il 16 e 17 luglio, in parallelo ad AIDS 2010 della International AIDS Society. Durante la serie Russia Today HIV AIDS Science Questioned trovarono una ribalta e poterono sproloquiare senza contradditorio molti dei negazionisti affiliati a Rethinking AIDS, da Marco Ruggiero a Juliana Sacher, da Christian Fiala a Joan Shenton.
Tutto questo avvenne - come abbiamo visto - mentre ad AIDS 2010 veniva proclamata la Dichiarazione di Vienna, che diceva senza mezzi termini al governo russo che le sue politiche in materia di tossicodipendenza erano sbagliate e avrebbero contribuito a fare esplodere l'epidemia di HIV/AIDS - come di fatto avvenne.
Anche in questo caso, pensare che i servizi di Russia Today siano casuali e che il governo non ne fosse a conoscenza è piuttosto difficile, tanto più che anche la Pravda (almeno nella sua versione inglese) si contraddistinse in più occasioni per la pubblicazione di articoli negazionisti.

La sezione del canale YouTube di RT dedicata alla presunta "controinformazione" sulla scienza dell'HIV/AIDS e a propagandare le idee negazioniste è ancora attiva. Contiene servizi dai titoli eloquenti: Clashes over HIV link to AIDS: True or False?, CrossTalk on the AIDS Industry, 'HIV overrated, African deaths caused by poverty', AIDS questions remain unanswered Dr Andrew Ball, The AIDS myth unraveled, Pharmaceuticals contributing to AIDS crisis. E intervista criminali e sociopatici come Marco Ruggiero, Christian Fiala, Juliane Sacher o Liam Scheff, permettendo loro di pontificare a ruota libera.

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In preda alla più totale amnesia, improvvisamente RT si accorge che i negazionisti sono così diffusi in Russia da costituire una vera piaga sociale e sanitaria, che è al centro dell'epidemia di HIV che oggi sembra in Russia del tutto incontrollabile. Così, senza neppure un soprassalto di consapevolezza, ci propina un servizio in cui permette al Ministro della Salute di dire che se sono così poche le persone con HIV ad essere in terapia antiretrovirale questo è a causa, sì, della carenza di finanziamenti per medicine e test HIV, ma anche "della riluttanza delle persone con l'infezione ad avvalersi dei trattamenti medici". E questo "nonostante i migliori sforzi del governo per contrastare la diffusione di HIV".

Poiché, a quanto pare, parte del regime si è accorta che quando apri il vaso di Pandora poi è difficilissimo far tornare il disastro sotto controllo, immagino che a RT si stiano preparando a chiedere la condanna a morte dei genitori negazionisti che impediscono all'amorevole governo di curare i loro bambini malati.


Shame on you, RT! Позор!



uffa2
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Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGA

Messaggio da uffa2 » sabato 30 dicembre 2017, 14:38

Schizofrenia? Dora, non ti facevo così dolce, sono solo dei discutibili <edit automatico>, dei volenterosi piccoli Gobbels, che attaccano l'asino dove vuole il padrone, ieri si negava l'HIV perché poco consono alla propaganda nazionalista del regime, oggi si accusano gli alleati di ieri, perché il regime ha cambiato obiettivi...
Sono solo dei discutibili <edit automatico>... e non per caso mi ricordano altri discutibili <edit automatico> -questa volta nostri connazionali- parimenti contigui all'uomo forte di Mosca, che frequentano certi partiti e che cambiano idea molto facilmente, secondo le convenienze del padrone...

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Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGA

Messaggio da uffa2 » sabato 30 dicembre 2017, 15:32

Stavo dimenticando: credo che possa essere utile -e anche Dora ne sarà d’accordo- tornare a spiegare per quale motivo questo forum (probabilmente da solo tra tutti i siti che si occupano di HIV e nel disinteresse anche delle star del debunking) continui a battere con insistenza su questo tasto, continui a occuparsi di un argomento che a molti potrebbe sembrare periferico rispetto ai nostri problemi quotidiani.
La verità, è che se siamo qui a baloccarci tra i nuovi farmaci che rispetteranno le nostre ossa e i nostri reni, la possibilità di scegliere tra quelli da prendere prima dei pasti o dopo i pasti, la possibilità di fare tanto bel sesso senza preoccuparci di contagiare nessuno perché oramai sappiamo che non è possibile, beh tutto questo è possibile anche perché alcuni decenni fa, quando questa malattia sembrava essere soltanto una punizione per un gruppo di depravati e tossicodipendenti, qualcuno ci ha pensato e ha riflettuto che poteva non essere così, che l’HIV poteva non essere il problema di una minoranza ma un grave problema di sanità globale.
Senza quella presa di coscienza, senza il coinvolgimento di un movimento più ampio di quello che è stato il grandioso e generoso movimento della comunità gay, i progressi di questi 30 anni probabilmente sarebbero stato molto più lenti.
30 anni dopo c'è ancora bisogno di riconoscere che l’HIV non è soltanto una malattia e non è soltanto una malattia delle minoranze, che la sua diffusione non per caso è favorita da regimi totalitari e che si associa sistematicamente alla compressione delle libertà individuali: là dove i diritti dell’individuo sono calpestati l’HIV cresce è l’esempio russo ne è la dimostrazione.
Ma, se anche non volessimo volare così in alto, c’è un’ottima ragione per preoccuparci della Russia: non si tratta di un piccolo sperduto Paese dell’Africa nera piegato e devastato dalla fame, dalla carestia, dall’ignoranza, si tratta di una grande nazione ai confini, agli immediati confini con casa nostra. Quello che succede lì prima o poi ci raggiungerà.
Un paese con un numero spaventoso di malati non curati o, forse peggio, curati male è alle porte di casa nostra, quello che succede in quel luogo può attentare seriamente alla salute dell'intero continente europeo mentre noi guardiamo avvicinarsi l'obiettivo del 90/90/90, delle zero nuove infezioni e altre cose così, a un paio d'ore da casa nostra c'è ancora “la peste del 2000”, una minaccia che ci riguarda tutti.

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Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGA

Messaggio da Dora » martedì 16 gennaio 2018, 19:41

Oggi è uscito su La Kasbah, un bel sito di civili discussioni prevalentemente politiche, ma non solo, un articolo il cui autore, che conosco da tanti anni, ha onorato il mio lavoro in questo thread utilizzandone tanti spunti.
Lo ringrazio molto e consiglio a tutti la lettura di



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Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGA

Messaggio da Dora » martedì 27 febbraio 2018, 9:36

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IL CONSERVATORISMO SOCIALE, I DIRITTI UMANI E L'ESPANDERSI INCONTROLLATO DELL'EPIDEMIA DI HIV/AIDS IN RUSSIA

Due giorni fa, su POLITICO MAGAZINE, Sophia Jones ha scritto un articolo - How Social Conservatism Fueled Russia’s HIV Epidemic - che è la riproposizione di altri articoli, scritti da diversi altri autori in altre sedi nell'ultimo decennio almeno, su uno dei leitmotiv su cui più ho insistito lavorando in questo thread: l'abbraccio fra il regime putiniano e le dottrine nazionalistiche, socialmente ultra-conservatrici, espresse dalla Chiesa Ortodossa Russa come una delle condizioni che hanno permesso il dilagare incontrollato dell'epidemia di HIV/AIDS nella Federazione Russa.
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Non mi dilungherò quindi a ripetere cose di cui ho già scritto tanto: la propaganda e le leggi anti-gay, il disprezzo per la debolezza morale dei tossicodipendenti e il conseguente divieto di usare strategie di riduzione del rischio di provata efficacia come siringhe pulite e metadone, gli ostacoli alla diffusione del condom perché espressione del degrado morale occidentale, il rifiuto di stanziare i finanziamenti necessari per mettere in terapia tutti i malati, le paranoie di complotti occidentali volti ad indebolire la grandezza russa, il tentativo di imporre su una società completamente scristianizzata i riti e le ideologie antiche e anti-storiche della Chiesa, l'aver creato un brodo di coltura favorevole alla diffusione delle teorie negazioniste nate in Occidente e ivi già morte ... tutto questo ha impedito che venissero adottate in modo tempestivo delle politiche di prevenzione e di trattamento dell'infezione da HIV basate sulle evidenze scientifiche e non sulle fantasie ideologiche e continua a sabotare ogni intervento che potrebbe abbassare l'incidenza delle nuove infezioni e far diminuire il numero dei morti.
I risultati sono quelli che sappiamo e anche se UNAIDS la settimana scorsa faceva salti di gioia per una piccola rondine sul cielo di San Pietroburgo, la realtà è molto ben descritta da questo servizio andato in onda su VICE News Tonight un paio di settimane fa: The Kremlin won’t admit that Russia’s HIV epidemic is getting worse.

Come si chiama il reato commesso da un governo che non adotta politiche sanitarie basate su evidenze scientifiche e con la sua continua, costante e pervicace violazione dei diritti umani e civili causa un danno irrimediabile ai propri cittadini?
Si chiama CRIMINE CONTRO L'UMANITÀ ed è lo stesso tipo di crimine invocato nel 2009 in Sud Africa contro Thabo Mbeki: “intentional infliction of conditions of life, inter alia the deprivation of access to food and medicine, calculated to bring about the destruction of part of a population”.

Nel corso di questi ultimi anni, mi sono chiesta più volte se a qualcuno fosse venuto in mente di accusare Putin e il governo russo di crimini contro l'umanità per aver permesso che l'epidemia di HIV/AIDS dilagasse indisturbata nel Paese e ho trovato una sola altra persona che abbia pubblicamente avanzato questa possibilità: Seth Kalichman, in un articolo che ha pubblicato nell'aprile scorso su AIDS and Behavior - Pence, Putin, Mbeki and Their HIV/AIDS-Related Crimes Against Humanity: Call for Social Justice and Behavioral Science Advocacy.
Nella parte di questo articolo dedicata all'epidemia di HIV in Russia, Kalichman non ricorda il ruolo del negazionismo dell'AIDS nel favorire l'espandersi dell'infezione e dei morti ad essa collegati e si concentra esclusivamente sulle droghe e sulle politiche di prevenzione fallimentari. Questo, per me, è strano, poiché Seth Kalichman è una delle persone che dall'inizio degli anni 2000 e fino al 2015 con maggiore intelligenza e profondità hanno combattuto i negazionisti occidentali. Forse gli sono sfuggite le responsabilità di Rethinking AIDS nella creazione di un movimento negazionista nella Federazione Russa.
A parte questo, il ragionamento di Kalichman è in perfetta consonanza con quanto ho scritto lungo tutto questo thread: la stigmatizzazione che il regime russo ha imposto sull'infezione da HIV, le politiche repressive sulle droghe, le restrizioni sullo scambio di siringhe, l'aver impedito la legalizzazione dei trattamenti sostitutivi, hanno favorito l'allargarsi dell'epidemia al punto che oggi quella russa è l'epidemia che si espande a ritmo più rapido al mondo.

  • At this point in the history of AIDS, when incident infections in the injection-related HIV epicenters are nearing zero, HIV epidemics that continue to grow among people who inject are the result of failed public policies that deny prevention science and ignore the effectiveness of interventions.

    Denying Evidence in Public Health Policy is an Attack on Citizens.

    Willfully Allowing HIV to Spread among Citizens is a Crime Against Humanity.

    The same case [made against Thabo Mbeki] can be made against Russia’s President Putin.


Quindi Putin dovrebbe essere chiamato a rispondere di crimini contro l'umanità davanti alla Corte dell'Aja.

Lo Statuto di Roma, firmato già 20 anni fa, è il trattato internazionale che istituisce una Corte Penale Internazionale, che ha sede all'Aja ed ha giurisdizione su individui di 123 diversi Paesi che si siano macchiati di crimini come quelli di cui il regime di Putin è responsabile.
Peccato che la Russia, dopo aver firmato il trattato, poi se ne sia ritirata ...

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Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGA

Messaggio da Dora » domenica 22 aprile 2018, 18:23

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QUANDO APRI IL VASO DI PANDORA E I SUOI DONI TI CASCANO IN TESTA

Nonostante l'Unione Sovietica si sia dissolta da quasi trent'anni, per la Russia la guerra fredda non è mai finita e le armi di quella guerra sono transitate senza soluzione di continuità nel mondo di dopo il crollo della Cortina di Ferro.
Lo vediamo ogni giorno sul piano politico, economico e militare. Lo vediamo sul piano della propaganda, della manipolazione e controllo dei media, dove non si può negare al regime putiniano di avere conseguito notevoli successi nell'inventare fake news e nel trasformarle in armi. In un caso almeno, però, questo successo nella propaganda contro il mondo occidentale si è tradotto in una disfatta, cui oggi la Russia cerca di trovare una soluzione da vero campione delle libertà individuali quale in questi anni abbiamo imparato a conoscere.

L'Operation Infektion fu un grande successo di dizinformatsiya conseguito dal KGB, in collaborazione con la Stasi, a metà anni '80. Partì in sordina, con la pubblicazione da parte del Patriot, un giornale indiano in inglese gestito dai servizi russi, di una lettera anonima in cui si rivelava che l'HIV era un'arma biologica inventata dalla CIA mescolando il DNA di due altri retrovirus,

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e le menzogne messe in circolazione allora non soltanto entrarono rapidamente a far parte della narrativa negazionista, che fagocita qualunque cosa purché senta odor di complotti e poco s'interessa alla coerenza delle proprie narrazioni, ma continuano a lavorare sotto-traccia ancor oggi, con quasi la metà degli afro-americani, la popolazione oggi più duramente colpita dall'infezione negli Stati Uniti, convinti nel 2005 che l'HIV sia una costruzione di laboratorio (e di nuovo un'indagine l'ha confermato 10 anni dopo) e diverse teorie complottistiche ancora diffuse in Africa, nonostante le centinaia di migliaia di morti causati dall'adozione del negazionismo dell'HIV/AIDS come politica sanitaria nel Sud Africa di Thabo Mbeki.

Quell'operazione di disinformazione era parte di una guerra culturale molto più vasta, che coinvolse campi lontani come la storiografia e l'archeologia o la genetica, e che arriva direttamente ai nostri giorni con degli obiettivi che sembrano molto antichi: divide et impera, diffondi irrazionalità, crea sfiducia e paranoia nelle fila dei tuoi nemici, e certamente troverai modo di avvantaggiartene.

Due soli esempi, molto in breve, per poi tornare ai doni di Pandora che ricadono sulla testa di chi li libera.

Gli "Antichi Astronauti" o "Antichi Alieni" giunsero sulla Terra migliaia di anni fa, entrarono in contatto con un'umanità allora poco oltre lo stadio ferino, e ne determinarono ogni immaginabile avanzamento culturale: dalle piramidi alla Sfinge, da Stonehenge e gli altri megaliti alle linee di Nazca, fino alle strabilianti conoscenze astronomiche dei Dogon, non c'è popolazione antica che non debba le proprie invenzioni e scoperte ai suggerimenti di qualche visitatore venuto dallo spazio.
All'archeologia misteriosa e al mistero degli antichi astronauti ha dedicato un bel libro l'anno scorso Marco Ciardi, uno storico della scienza dell'Università di Bologna: fantascienza - eppure c'è chi ci crede e così in un attimo si arriva alla pseudoscienza, a libri, articoli, post e alle quasi 150 puntate sugli enigmi alieni trasmesse da un canale televisivo che porta l'improprio nome di History Channel.

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E da History Channel il passo è breve per arrivare ai Nephilim, agli Annunaki e a Nibiru, che sembra ritenuto esistente e reale perfino dall'attuale Presidente degli Stati Uniti, il quale pare abbia ricevuto una soffiata direttamente da Putin, che ne sa senz'altro qualcosa, poiché la Russia è già attivamente in guerra contro gli Annunaki. Prepariamoci tutti: l'arrivo di Nibiru è atteso esattamente per ... domani!

A parte le fantasie degli scrittori, che c'entra la Russia? C'entra, eccome, almeno stando ad una affascinante ricostruzione di una parte meno nota della storia del mito degli Antichi Astronauti fatta un paio di mesi fa da Jason Colavito in Russia and Ancient Astronauts: A History of a Propaganda Campaign.

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Colavito racconta delle molte pubblicazioni sovietiche su avvistamenti di oggetti volanti e visitatori da altri mondi apparse negli anni '60, in piena corsa allo spazio, e di frequenti visite in Unione Sovietica fatte a fine anni '60 da alcuni degli autori dei libri sugli antichi astronauti, dei loro rapporti con agenti del KGB, dell'uso di fonti russe e di presunte "scoperte" fatte da scienziati sovietici perfino da parte di scrittori occidentali il cui anti-comunismo era ben noto.
L'Unione Sovietica non ha inventato le storie di alieni che giungono sulla Terra e sono all'origine di ogni conquista culturale del genere umano: esistevano già nella letteratura occidentale. Quello che ha fatto è stato di dare loro una patina di legittimità scientifica e di ributtarle in Occidente come storie vere.

Nel 1970, l'Accademia di Fisica sovietica condannò ufficialmente come anti-scientifiche tutte le storie sugli avvistamenti di UFO e sulle specie aliene e nessuna fonte sovietica ne parlò mai più. Ma a quel punto "i media occidentali erano disseminati del non-senso anti-scientifico degli antichi astronauti" e da allora mantennero vive queste storie, che sono così arrivate fin nello Studio Ovale della Casa Bianca.
Oggi invece, in era putiniana, Sputnik e RT - i megafoni in inglese del regime russo - sono pieni di storie di ritrovamenti di alieni, che da lì vengono diffusi ai social media e poi ripresi dalla stampa occidentale.

Ha senso preoccuparsene? - si chiede Colavito. E conclude che sì, ha senso - e tanto più ce l'ha oggi, quando comincia ad essere chiaro in che modo Donald Trump è riuscito a diventare il 45º presidente degli Stati Uniti:

  • «La risposta può essere trovata nel libro di Michael Barkun A Culture of Conspiracy [bellissimo, lo consiglio a chiunque sia interessato alle sub-culture complottiste e ai loro influssi sui movimenti politici], in cui lo studioso delinea le crescenti connessioni fra le credenze negli UFO e negli antichi astronauti e le politiche anti-governative della destra. Negli Stati Uniti, negli anni 1980 e 1990, le accuse che il governo americano abbia secretato e soppresso le verità sugli UFO permisero alle credenze negli alieni venuti dallo spazio di accordarsi con i movimenti anti-governativi e altre cause di estrema destra, che parimenti sostenevano che il governo è male e non merita fiducia. Così le cospirazioni degli antichi astronauti e degli UFO furono usate come questione controversa e come strumento di reclutamento per attrarre nuovi membri alle cause della destra e indottrinarli all'estremismo anti-governativo. È importante ricordare che i Russi non inventarono la teoria degli antichi astronauti, che era emersa molto tempo prima dalla Teosofia (diffusa in Russia prima che i Bolscevichi la sopprimessero), né essi furono coinvolti nella nascita delle storie sui dischi volanti nella cultura americana dei tardi anni '40. Sembra piuttosto che i russi abbiano reagito agli sviluppi in America e in Europa occidentale, sfruttando questioni che preoccupavano l'Occidente e usando degli elementi di discordia come gli antichi astronauti per farlo. Mantenendo in circolazione questo materiale e accrescendone la portata e l'efficacia, i mezzi di propaganda russi servono a generare discordia all'interno degli Stati Uniti e ad incoraggiare idee contro il governo e contro la scienza.»


Un altro esempio di sfruttamento di paure occidentali a fini propagandistici è quello degli OGM. La propaganda contro la sicurezza delle colture geneticamente modificate, nonostante ci sia un consenso quasi universale fra gli scienziati nel ritenere gli OGM sicuri, trova almeno una delle sue radici nella cultura pseudo-scientifica che si generò negli anni '30 in URSS con la scelta da parte di Stalin di distruggere l'industria agricola sovietica e condannare a morte per fame milioni di persone per dar credito alle teorie neo-lamarkiane e anti-darwiniane di Trofim Lysenko (che non a caso sta avendo un grande ritorno di popolarità nella Russia di Putin).
Ma c'è una guerra commerciale in atto fra Russia e Stati Uniti e la Russia sta cercando di espandere il proprio mercato agricolo, che è il terzo per importanza dopo quelli di gasolio e di gas. Molte colture americane fanno uso di piante geneticamente modificate (fino al 90% dei campi di soia e di granturco dello Iowa), mentre in Russia e in buona parte dell'Europa gli OGM sono vietati, e magicamente i canali news russi come Sputnik e soprattutto RT si sono di recente riempiti di articoli contro gli OGM - racconta una ricerca della Iowa State University: "RT e Sputnik hanno prodotto più articoli contenenti la parola 'OGM' di 5 altri canali di informazione messi insieme: Huffington Post, Fox News, CNN, Breitbart News e MSNBC". Fra i 7 siti analizzati dai ricercatori, RT ha totalizzato il 34% e Sputnik il 19% di tutti gli articoli in cui si parlava di OGM - e sempre in senso negativo.
Inoltre, i canali russi hanno disseminato di "esche da click verso gli OGM" articoli in cui si trattano argomenti che molti considerano "negativi o sgradevoli" in modo da creare intenzionalmente una reazione negativa. Ad esempio, un articolo intitolato "Complex abortion debate emerges over Zika virus-infected fetuses" contiene un link che rimanda a un articolo intitolato "GMO mosquitoes could be cause of Zika outbreak, critics say".

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E così il timore - già presente nella cultura occidentale - nei confronti degli OGM, opportunamente stimolato, diventa una via per aumentare la sfiducia nei confronti della chimica usata per fertilizzare i campi e proteggere i raccolti dai parassiti, e di lì incrementare la sfiducia nei confronti della scienza in generale, della politica e della grande industria.
Da parte sua, la Russia, sfruttando i sentimenti contro gli OGM, si propone come una alternativa naturale e organica all'industria agricola americana.
Come scriveva un paio di mesi fa Steven Novella nel suo blog, la Russia "ha scoperto una vulnerabilità [americana] e come sfruttarla".

Non pare un caso molto diverso da quello degli Antichi Astronauti. Sembra che, in entrambi i casi, ci sia alle spalle una strategia deliberata e ben organizzata.

Una strategia, però, che pare essersi diretta anche contro la stessa cultura russa, se è vero che nell'ultimo ventennio tutte le più bizzarre credenze pseudo-scientifiche sono dilagate in Russia fino a lambire i vertici stessi della leadership del Paese.
A fine 2016, alcuni scienziati hanno indetto un premio per stabilire chi, fra gli scienziati russi fosse stato il migliore nel "portare alle masse la luce dell'ignoranza". I votanti dovevano mettere il loro voto in un cappellino di carta stagnola e la pregevole statuetta riprodotta qui sotto è stata l'ambito premio - vinto da Irina Yermakova, una biologa che crede che il sesso maschile si sia evoluto da amazzoni ermafrodite e che sta sempre in TV a dire che gli OGM sono una bioarma americana che ha per scopo il genocidio del popolo russo [ricordate? è proprio quel che dice dell'AIDS Padre Dmitri Smirnov].

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Yermakova non è certo l'unica scienziata russa che aderisce a idee strane. Ricordate Anna Kuznetsova, la negazionista dell'HIV/AIDS che Putin ha voluto come Commissario per i diritti dell'infanzia? Kuznetsova è una sostenitrice della telegonia, la teoria per cui i bambini portano in sé i tratti di tutti gli uomini con cui le loro mamme hanno fatto sesso.
"Lei e Yermakova devono avere interessanti conversazioni" - commenta Jason Colavito.

Ma se gli scienziati russi ridono per non piangere, il loro governo sta cominciando a rendersi conto che i doni di Pandora possono creare non pochi problemi.

Come abbiamo visto in questo thread, la Russia ha usato per almeno un decennio il negazionismo dell'AIDS in funzione di propaganda anti-occidentale: mentre l'Occidente affonda nel suo degrado morale, la Russia non ha bisogno di condom, non ha bisogno di aghi puliti, non ha bisogno di metadone, non ha bisogno di test, non ha bisogno di antiretrovirali efficaci. Tanto più che non è poi così sicuro che l'HIV esista e non sia una fake news inventata in Occidente per danneggiare la purezza del popolo russo cristiano ortodosso.

Ora 100 morti di AIDS al giorno, l'1 e in certe zone il 2% di donne in gravidanza HIV positive, le fasce d'età più produttive maggiormente colpite dall'infezione, meno del 40% della popolazione HIV positiva in terapia, e un'epidemia che è divenuta generalizzata e che le autorità sanitarie sembrano assolutamente incapaci di controllare dicono che quello strumento di propaganda si è ritorto contro chi l'ha usato.
Allora i negazionisti, che prima hanno avuto accesso alla TV di Stato, che sono stati blanditi dalla Chiesa, che hanno prosperato con il beneplacito del regime, tornano ad essere la sciagura che sono. Devono essere fermati - ci diceva RT a fine anno scorso.

E, poiché il governo russo non è particolarmente attento a quisquilie come la libertà di manifestare il proprio pensiero e quella di scegliere se curarsi o no e come curarsi, le misure che stanno per essere approvate sono durissime.
L'importante quotidiano Kommersant riferiva infatti lunedì scorso, subito ripreso in inglese da RT, che il Ministero della Salute ha preparato - ed è già in discussione alla Duma - un disegno di legge federale che porterà alla modifica di diverse leggi della Federazione Russa relative a questioni di informazione e comunicazione e del Codice degli illeciti amministrativi al fine di contrastare i negazionisti dell'HIV/AIDS: verrà reso illegale diffondere in pubblico qualsiasi informazione volta a persuadere le persone a non fare i test HIV e, se diagnosticate positive, a non sottoporsi ai trattamenti antiretrovirali. Questo divieto include qualunque evento pubblico e la propaganda mediante qualunque rete di telecomunicazioni, compresi internet e i telefoni cellulari.
I siti che diffonderanno propaganda negazionista saranno inclusi in un registro delle risorse internet vietate. Entro pochi giorni dal ricevimento della notifica da parte del provider, il proprietario del sito sarà obbligato a rimuovere la pagina; in caso di rifiuto, il provider dovrà limitare l'accesso al sito.
Chi violerà il divieto di parlare/scrivere di negazionismo dell'AIDS commetterà anche un illecito amministrativo, quindi dovrà pagare delle sanzioni: fra 2000 e 3000 rubli (32-48$) se semplice cittadino, fra 5000 e 10.000 rubli (80-161$) se pubblico ufficiale, fra 20.000 e 50.000 rubli (323-806$) se la violazione viene commessa a fini di lucro.

Si può presumere, quindi, che le pagine negazioniste su Vkontakte saranno a breve rimosse (e i loro gestori se lo aspettano).

Il 19 aprile, inoltre, il governo ha approvato degli emendamenti alla Legge federale sui fondamenti dell'assistenza sanitaria (FZ 323) per cui le raccomandazioni cliniche come da Linee Guida diventano vincolanti nella gestione delle malattie da parte di medici e ospedali. I medici negazionisti dovranno uniformarsi.

Mentre l'articolo 73 del Codice del Diritto di Famiglia rende già possibile una temporanea restrizione della potestà genitoriale ai genitori che rifiutino la terapia antiretrovirale ai loro figli, e l'articolo 109 del Codice Penale punisce i genitori che causino la morte dei figli per negligenza, resta da vedere se e come gli adulti che rifiutano la ART saranno obbligati a curarsi.



Gabriel81
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Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGA

Messaggio da Gabriel81 » domenica 22 aprile 2018, 21:47

A me questa storia fa venire i brividi. Il pensiero che a poche migliaia di kilometri possa succedere tutto questo ti fa pensare davvero alla fortuna di nascere in un paese dove se ti ammali puoi avere diritto a curarti con le cure migliori e più appropriate (e non solo per questo ovviamente).

Ti a pensare a quanto sia importante questo tipo di sensibilizzazione dell’opinione pubblica che “ignora” quanto succeda nel resto de mondo.

Ti fa pensare a come l’ignoranza possa fare dei danni irreversibili...


Una pianificazione attenta non sostituirà mai una bella botta di culo!

Lyoka
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Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGA

Messaggio da Lyoka » domenica 22 aprile 2018, 22:26

Ma che stronzate))) (sono russa se vi interessa) Davvero qualcuno crede a tutto questo?



Dora
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Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGA

Messaggio da Dora » lunedì 23 aprile 2018, 11:40

Lyoka ha scritto:Ma che stronzate))) (sono russa se vi interessa) Davvero qualcuno crede a tutto questo?
Ti ringrazio per questo commento così interessante al mio lavoro. Vuoi, magari, provare a renderlo più utile spiegando in che cosa consistono le stronzate e a che cosa non si dovrebbe credere di quello che ho scritto?
E no, che tu sia russa non è che mi interessi molto. Se però sei una esperta di negazionismi e di pseudo-scienze sono sicura di poter imparare molto da te.



Gabriel81
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Re: RUSSIA – DOVE EPIDEMIA DI HIV/AIDS E NEGAZIONISMI DILAGA

Messaggio da Gabriel81 » lunedì 23 aprile 2018, 20:00

La negazionista russa ci mancava...


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