uffa2 ha scritto:Ecco, agli amici delle associazioni ricordo pure io, come abbiamo fatto su FB, che forse sarebbe stato il caso di MUOVERE IL CULO prima.
Ieri quando ho letto il tuo post ho pensato che negli ultimi tempi devo essermi proprio rammollita se nel post su Facebook avevo solo
sommessamente ricordato quello che tu hai sottolineato in modo molto più esplicito; che avevi ragione tu e che le associazioni hanno cominciato a muoversi sulla PrEP con un ritardo assurdo - incomprensibile solo se dimentichiamo quanti, fra gli attivisti, all'inizio vedevano il Truvada come Satana in persona e come un fallimento delle buone, sagge regole del safer sex. E che anche quando hanno capito che il Truvada funziona e che la PrEP abbatte i contagi hanno dovuto muoversi in un acquario in cui molti medici erano contrari e nessun politico era disposto a spendere soldi.
Quindi è giusto che tu ricordi alle associazioni che se in Italia ancora il Truvada non è passato dal Servizio Sanitario loro non sono innocenti e condividono la responsabilità con medici e politici.
Però vorrei ricordare due cose: la prima è che ancora l'anno scorso a ICAR stavano a discutere se fare o meno studi di fattibilità (e già questo la dice lunga sul provincialismo in cui annaspiamo in Italia), mentre almeno quest'anno siamo passati a una sorta di cacerolada di regime.
La seconda è che non è giusto fare di tutte le associazioni un fascio, perché PLUS, pur scontando la sua dimensione locale a fronte di associazioni con sedi in tutt'Italia, si è invece mossa a favore della PrEP quasi fin dall'inizio - o almeno dal 2014-15 quando è nata - senza grandi mezzi, ma ottenendo infine di portare le altre associazioni dalla parte giusta della barricata. Quindi le responsabilità fra attivisti e associazioni non sono da ripartire allo stesso modo.
Detto questo, che dobbiamo stare ancora qui a discutere se PrEP sì o no è una cosa che offende le nostre intelligenze, il nostro senso di giustizia e, ultimo ma evidentemente non ultimo, il nostro aggancio con la realtà.
Quindi me ne torno nel mio PrEPsilenzio, perché della prevenzione farmacologica scrivo da quando il mondo civile ha iniziato a parlarne, dal 2009-10, il mio aggancio con la realtà desidero mantenerlo saldo e di precipitare di nuovo nel mondo alla rovescia di negazionisti ignoranti e moralisti sulla pelle degli altri in questo momento non ne ho proprio la forza.