Manifesto della prevenzione HIV: vogliamo la PrEP adesso!

Dedicato alle altre realtà che, a vario titolo, si occupano di HIV.
Gabriel81
Messaggi: 1100
Iscritto il: domenica 26 febbraio 2017, 22:44
Località: Milano

Re: Manifesto della prevenzione HIV: vogliamo la PrEP adesso

Messaggio da Gabriel81 » giovedì 13 luglio 2017, 20:01

Leva il sembra, però la Pep almeno tre volte se l'è andata a fare (a detta sua) e non penso perché ha preso l'ostia in chiesa senza guanti...


Grazie uffa per la lettera, io sottoscrivo e continuerò a fare propaganda anche tramite Asa Milano.


Una pianificazione attenta non sostituirà mai una bella botta di culo!

Blast
Messaggi: 6783
Iscritto il: domenica 26 ottobre 2014, 15:42

Re: Manifesto della prevenzione HIV: vogliamo la PrEP adesso

Messaggio da Blast » venerdì 14 luglio 2017, 7:36

Ovviamente sto articolo indecebte uscito su pride sta spopolando tra i bigotti di facebook


CIAO GIOIE

Dora
Messaggi: 7488
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: Manifesto della prevenzione HIV: vogliamo la PrEP adesso

Messaggio da Dora » venerdì 14 luglio 2017, 7:44

Blast ha scritto:Ovviamente sto articolo indecebte uscito su pride sta spopolando tra i bigotti di facebook
Io ho trovato sconvolgenti alcuni - anzi, la maggior parte dei - commenti sotto il post nella pagina di Pride Online. Dei ragionamenti di persone che non solo non hanno la minima idea di che cosa stiano parlando, come spesso avviene nei social, ma sono piene di un rancore nei confronti di chi vuole godersi il sesso che neanche le beghine in chiesa.


P.S. Uffa, qualche reazione alla nostra lettera?



Rob_Rob
Messaggi: 808
Iscritto il: sabato 27 agosto 2016, 23:32

Re: Manifesto della prevenzione HIV: vogliamo la PrEP adesso

Messaggio da Rob_Rob » venerdì 14 luglio 2017, 16:22

Mi sembra uno scherzo ..... attivisti lgbtq che si oppongono a prep? :shock: :shock:
Non ha senso!!!! Questi sono proprio limitati intellettualmente..... prep non solo e' la prima arma contro hiv per chi fa condomless sex (la maggioranza) ma anche un' arma contro lo stigma di hiv .

Come un articolo del genere può aver successo tra la popolazione lgbtq? Il messaggio che il condomless sex e' qualcosa di moralmente sbagliato attecchisce su lgbtq? Da non crederci!!!!!!!

Io una mia idea su prep in Italia me la sono fatta...... e purtroppo non solo in Italia......
Il truvada costa ..... mettere in prep centinaia di migliaia di persone costerebbe molto al sistema sanitario che gia' e' allo sbando...... il moralismo poi chiude il cerchio ..... perché spendere tutti sti soldi per far divertire i "finocchi" a metterselo nel deretano ? ...e' si............ Perché ancora li siamo in Italia..!!
...lo stigma su hiv e' solo la punta di un iceberg ...... la cultura cattolica che vede , e quindi punisce, il sesso in quanto atto sporco e vergognoso , sopratutto se al di fuori del concetto cattolico di famiglia. Finché questo cancro della cultura italiana non scompare saremo sempre a ridiscutere dati scientifici in chiave soggettiva anziché quantitativa. Mi fanno schifo.... I really mean that....... veramente schifo.



Dora
Messaggi: 7488
Iscritto il: martedì 7 luglio 2009, 10:48

Re: Manifesto della prevenzione HIV: vogliamo la PrEP adesso

Messaggio da Dora » sabato 15 luglio 2017, 6:27

DUE BREVI CONSIDERAZIONI SUL TEMPO CHE PASSA E NON DOVREBBE PASSARE INVANO

Dalla lettera a Pride:
uffa2 ha scritto:In occasione del World AIDS Day 2016, ARCIGAY, LILA, NADIR, Circolo Mario Mieli, PLUS hanno scritto un appello10 al Ministro della Salute Lorenzin perché si facesse in prima persona promotrice della PrEP: o si tratta di una banda di corrotti, oppure la realtà della PrEP ha fatto breccia anche tra le conservatrici associazioni italiane.
Non tutte le associazioni si sono svegliate. Ad esempio, NPS ha appena riesumato uno zombie:
  • Immagine
Stanno facendo una campagna di prevenzione - oggi dalle 16 alle 20 saranno alla spiaggia Freak di Palinuro - e non trovano di meglio non solo di far tornare il tristissimo Lupo Alberto, ma anche di fargli dire le stesse identiche cose che diceva 25 anni fa. Non si prende neppure atto del fatto che chi è stabilmente in terapia non infetta e si suggerisce il condom sempre e comunque. Un quarto di secolo - non solo di ricerca scientifica, ma anche di lotta contro lo stigma - cancellato nel tempo sufficiente a tirare Lupo Alberto fuori dalla naftalina.
Negare che le cose siano cambiate, ritenere che siano come allora, non ammettere che esistono nuovi strumenti di prevenzione oltre al condom, è la radice del problema. E infatti NPS non trova di meglio che TORNARE INDIETRO.

Rob_Rob ha scritto:Mi sembra uno scherzo ..... attivisti lgbtq che si oppongono a prep? :shock: :shock:
Non ha senso!!!! Questi sono proprio limitati intellettualmente..... prep non solo e' la prima arma contro hiv per chi fa condomless sex (la maggioranza) ma anche un' arma contro lo stigma di hiv .

Come un articolo del genere può aver successo tra la popolazione lgbtq? Il messaggio che il condomless sex e' qualcosa di moralmente sbagliato attecchisce su lgbtq? Da non crederci!!!!!!! [...] Mi fanno schifo.... I really mean that....... veramente schifo.
Io sottoscrivo tutto quello che hai detto e condivido il tuo sentimento di schifo (I really mean that as well) - se lo riferiamo ai commenti dei molti (presumo) giovani che plaudono all'articolo di Giovanni Dall’Orto.
Quanto invece all'autore del pezzo, vorrei spendere a sua discolpa qualche parola.
Premetto che quell'articolo l'ho trovato orrendo e che, nella discussione con Uffa e Stealthy sulla preparazione della nostra lettera a Pride, la prima cosa che ho sottolineato sono stati gli artifici retorici tipicamente negazionisti utilizzati da Dall’Orto per manipolare i dati scientifici che esistono a favore della PrEP, la sua totale incomprensione del problema delle resistenze, insomma la sua dismissione dei fatti reali.

Detto questo, Giovanni Dall’Orto è un signore di una certa età, che ha vissuto da adulto gli inizi dell'epidemia e che ha - credo fra i primi in Italia (o forse proprio per primo) - importato nella comunità gay italiana le regole del safe sex (allora non lo si chiamava safer) che erano state preparate per la comunità americana da persone come Michael Callen, Richard Berkowitz e Joseph Sonnabend nei primissimi anni '80, incontrando all'inzio grandi resistenze e poi imponendole come lo standard della buona prevenzione (quella che non era irrealistica come l'astinenza), che abbiamo conosciuto per quasi tutta la durata dell'epidemia.
  • Immagine
Si può anche capire che chi ha importato nella comunità italiana le regole di How to Have Sex in an Epidemic fatichi oggi a vedere il sesso senza condom come una pratica accettabile. È un peccato che questo lo spinga a lanciare anatemi, a falsificare i dati di realtà e ad accusare i sostenitori della PrEP di aver venduto l'anima alle case farmaceutiche. Ma credo sia comprensibile che, dopo aver visto il condom come l'unico strumento che permetteva alle persone di salvarsi la vita, ora un signore sessantenne fatichi a cambiare il suo modo di vedere.

Ma il mondo non è più quello di 30 o 20 anni fa, la ricerca è andata avanti e ha messo a disposizione di tutti nuovi strumenti che per prevenire l'infezione da HIV funzionano bene quanto il condom (anzi, a vedere i numeri senza distorcerli, funzionano meglio).
Persone come Rosaria Iardino e Giovanni Dall'Orto forse non riusciranno mai ad adattarsi alla nuova realtà, ma sulle giovani beghine bisogna riuscire a lavorare.



Datex
Messaggi: 347
Iscritto il: mercoledì 14 gennaio 2015, 18:50

Re: Manifesto della prevenzione HIV: vogliamo la PrEP adesso

Messaggio da Datex » domenica 16 luglio 2017, 14:00

che nps remasse controsenso ormai è noto da tempo. peggio per loro. manco li cagano più. si stanno isolando. tuttavia è un ulteriore esempio di quanto un'associazione possa arrecare più danni che bene.

riproporre messaggi di prevenzione del 1990 ignorando il fatto che non hanno cambiato una virgola lascia quasi presupporre che abbiano interesse a incentivare nuove infezioni anzichè prevenirle. forse ci guadagnano.

quel che è scandaloso è questa associazioni riceve soldi pubblici oltre ad avere la faccia tosta di chiedere donazioni private.



Datex
Messaggi: 347
Iscritto il: mercoledì 14 gennaio 2015, 18:50

Re: Manifesto della prevenzione HIV: vogliamo la PrEP adesso

Messaggio da Datex » domenica 16 luglio 2017, 17:21

qualcuno ha avuto il coraggio di commentare sulla pagina facebook di nps. sono curioso di vedere per quanto tempo rimangono.

https://www.facebook.com/search/top/?q= ... ia%20onlus



flavioxx
Messaggi: 1194
Iscritto il: domenica 27 marzo 2016, 18:13

Re: Manifesto della prevenzione HIV: vogliamo la PrEP adesso

Messaggio da flavioxx » domenica 16 luglio 2017, 18:09

io non riesco a leggere niente su FB

Giovanni dall'Orto non lo conosci? Scriveva su gay.it agli albori, quando gay it era libero e non censuravano nessuno, e perciò gli ho dato tante volte del Cretino :lol:

..e scrive anche Libri, e c'è ovviamente chi li compra, ma è sempre stato un mediocre, probabilmente questa sua ultima uscita polemica lo farà conoscere a un pubblico maggiore, e venderà qualcosina di più . <edit dell'amministrazione>



uffa2
Amministratore
Messaggi: 6752
Iscritto il: lunedì 26 novembre 2007, 0:07

Re: Manifesto della prevenzione HIV: vogliamo la PrEP adesso

Messaggio da uffa2 » lunedì 17 luglio 2017, 14:06

Cinque anni senza PrEP,
cinque anni persi,
diecimila contagiati in più.
Una piccola riflessione, la vorrei ancora condividere, e riguarda quella che credo sia una dimostrazione di clamorosa miopia storica, in chi si oppone alla PrEP, dell’incapacità di capire che la PrEP è almeno per quello che riguarda il cd. “Occidente” (cioè i Paesi ricchi del mondo) un progetto a brevissima scadenza.
Se i dati di questo primo periodo si confermano (e perché non dovrebbero?), in Occidente l’epidemia da HIV “rischia” davvero di finire in pochi anni.
A Londra e nel Queensland abbiamo visto una riduzione del 40% circa.
Facciamo finta che non sia vero, facciamo finta che la sua efficacia non sia questa e che PrEP + TasP (trattamento come prevenzione di ulteriori contagi, grazie a #iugualei #uequalsu) diano “solo” un -20% rispetto ai nuovi contagi. In Italia vorrebbe dire passare da 4000 a poco più di 400 infezioni l’anno in dieci anni. È credibile poi immaginare che, più si riducono le nuove infezioni (il momento più favorevole per generare altre infezioni grazie alla carica virale dei neoinfetti), più si riducono i sieropositivi non trattati, più diventeranno difficili altre nuove infezioni?
Ed ecco che, grazie a una differenza di strutture e ricchezza, e al fatto che sì da queste parti è possibile una strategia combinata con il safer sex, la PrEP, in prospettiva, sarebbe destinata a essere marginalissima nella pratica di noi Occidentali, un evento transitorio autolimitante, perché il suo successo sarebbe la ragione della sua progressiva non necessità.
Immagine

E invece, e qui Dora ha insistito più volte sul tema, è nei paesi poveri, è in quelle culture dove alle donne non è consentito trattare sulla propria posizione e la cui autodeterminazione è più limitata che, per paradosso, la PrEP potrebbe essere la salvezza: un farmaco che non richiede il “benestare del maschio”, che può essere distribuito e conservato senza problemi, e che magari s’associa pure a interventi più strategici…
Insomma, i no-PrEP si mostrano ancora una volta fuori dalla logica, opponendosi a un intervento che in sé ha la causa di una progressiva autolimitazione e ostacolando così lo sviluppo di una strategia che potrebbe essere esportata là dove è più necessaria.
Alla fine ha ragione Dora, quando insiste sul fatto che, dietro la patina delle preoccupazioni di salute pubblica c’è un substrato di bieco moralismo: “se scopi senza protezioni sei un por.co/una tr.oia, quindi meriti di infettarti”, aggiungo io, meriti di infettarti se sei un fro.cio, perché nessuno fa tutte queste menate (mi ripeto, l’ho già scritto altrove) ai milioni di etero che ogni giorno, a ogni ora s’accoppiano dimentichi di HIV, epatiti e gravidanze, per loro è “naturale”, e la sorpresa per un’infezione o un bimbo in arrivo sono sempre dovute… e ancora, ha ragione Dora quando osserva che se certi automatismi li si può capire in chi è sopravvissuto agli anni dell’epidemia e ha visto la sua generazione falciata dal virus, come Dall'Orto, che ciò accada nelle nuove generazioni è il vero dramma, che il moralismo bigotto sia ancora in chi dovrebbe non conoscerlo è il problema maggiore.
Ma, al di là di ogni riflessione sui “valori sottesi”, restano i numeri, e qui il rimpianto e il dolore lasciano lo spazio alla rabbia. Ancora una volta (esattamente come per i ritardi nel mettere tutti in terapia), il ritardo sulla PrEP non è stato ininfluente, lo abbiam pagato e lo stiamo pagando con tante nuove “belle e inutili” infezioni.
Cerchiamo di non essere ottimisti, diciamo che in Italia un intervento del genere potrebbe avere avuto un effetto non del 40%, non del 20%, ma “solo” del 10%: 16500 nuove infezioni evitate in dieci anni.
Ora, la PrEP sta per andare alle elementari, ha già cinque anni. Magari non siamo a Londra, ma in questi cinque anni, le avremmo potute evitare o no 8-10.000 nuove infezioni? Questi 8-10.000 nostri nuovi compagni non necessari a chi devono dire grazie? Al moralismo d’accatto di chi fa finta di non sapere che cosa fanno adolescenti e adulti tutti i giorni?
Va bene, facciamo ancora una volta “finta che”, ignoriamo il vergognoso passato: se oggi però fosse premuto l'acceleratore, promuovendo il test, sbattendo tutti in terapia, usando il modello londinese per la PrEP (io ti seguo e tu ti compri la PrEP su siti sicuri), quelle di oggi potrebbe essere in breve le ultime vittime dell'HIV, potremmo nuovamente sperare di cancellare le nuove infezioni da HIV dal futuro delle giovani generazioni.
Invece, per salvare le anime degli oppositori della PrEP, migliaia di corpi sono stati condannati alla malattia ieri e migliaia lo saranno domani. Un bel risultato.


HIVforum ha bisogno anche di te!
se vuoi offrire le tue conoscenze tecniche o linguistiche (c'è tanto da tradurre) o sostenere i costi per mantenere e sviluppare HIVforum, contatta con un PM stealthy e uffa2, oppure scrivi a staff@hivforum.info

uffa2
Amministratore
Messaggi: 6752
Iscritto il: lunedì 26 novembre 2007, 0:07

Re: Manifesto della prevenzione HIV: vogliamo la PrEP adesso

Messaggio da uffa2 » venerdì 4 agosto 2017, 14:08

La PrEP on-demand è uno strumento idoneo per i MSM che praticano chemsex?
Nei partecipanti a IPERGAY la probabilità di ricorso alla PrEP è il doppio in chi pratica chemsex.
In occasione dell’ultimo IAS, è stata presentata a Parigi un’analisi di sottopopolazione dai dati dello studio IPERGAY (http://betablog.org/demand-prep-shows-h ... gay-trial/) uno dei tre pilastri attuali della PrEP, assieme al HTPN052 e al Opposites Attracts australiano, di cui potrete tropvare molte tracce qui su HIVforum, perché ne seguiamo le vicende almeno dal 2012.
Ebbene, questo sottostudio di IPERGAY è molto interessante e conferma che chi prende la PrEP sa che cosa sta facendo, ha un buon livello di consapevolezza del rischio e la usa proprio quando gli serve di più.

I partecipanti allo studio IPERGAY che praticano chemsex - utilizzando farmaci psicoattivi prima o durante il sesso - hanno dimostrato due volte la probabilità di prendere tenofovir / emtricitabina come PrEP l'ultima volta che hannopraticato sesso rispetto ai partecipanti che hanno evitato il chemsex. I chemsexer hanno percepito di avere un rischio maggiore di contrarre l’HIV durante il sesso.

IPERGAY ha reclutato uomini o donne transgender che hanno rapporti sessuali con uomini ad alto rischio per l'acquisizione di HIV. Ogni 2 mesi i partecipanti hanno completato i questionari online sull'uso di alcol e droga, il comportamento sessuale e l'aderenza alla PrEP. Il sottostudio sul chemsex ha coinvolto 331 partecipanti IPERGAY con una mediana di 10 mesi di follow-up durante una fase di estensione in aperto dello studio. I ricercatori hanno cercato di determinare se chi faceva chemsex avesse preso almeno una pillola TDF / FTC durante il sesso più recente.

Dei 331 partecipanti, 95 (29%) praticavano chemsex e 236 (71%) no. Entrambi i gruppi avevano la media di 36 anni, con simili proporzioni di istruzione superiore e occupazione costante. Una percentuale significativamente maggiore nel gruppo chemsex prendeva ansiolitici (40% vs 19.5).
Gli uomini che praticavano chemsex avevano più probabilità di un partner occasionale l'ultima volta che hanno fatto sesso (63,8% contro il 59,4%).
La regressione logistica multipla ha determinato che i praticanti di chemsex avevano due volte la probabilità di usare PrEP l'ultima volta che avevano avuto rapporti sessuali.
I ricercatori IPERGAY hanno concluso che gli utilizzatori di chemsex hanno "un profilo psicologico più vulnerabile" caratterizzato da un maggiore uso di ansiolitici e da punteggi più elevati per la ricerca di sensazioni e hanno suggerito che la "PrEP è uno strumento idoneo a ridurre la trasmissione dell'HIV tra chi fa chemsex". Hanno aggiunto che la prescrizione di PrEP a questi uomini offre un'occasione per discutere di altri interventi di prevenzione dell'HIV e per istituire una cura globale.
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Sapete che ci sono un paio di temi sui quali è facile che io mi inalberi, e ciò non perché non incrocino delle posizioni di rischio e di responsabilità innegabili, ma perché –curiosamente ogni volta mi sembra che a qualcuno siano chiesti standard di responsabilità, diversi da quelli della generalità, una specie di “hai qualcosa da farti perdonare, cerca di non farti notare”.
Ecco questo è uno di quei casi, che inoltre si presenta come intreccio di due double standard, quello sul chemsex e quello sulla PrEP, due cavalli di battaglia del moralismo da discount…
Là fuori, nel mondo reale, miliardi di persone fanno sesso ogni giorno senza profilattico. Là fuori ogni giorno, molti uomini fanno sesso con altri uomini senza profilattico e usando sostanze. Perché lo fanno? Perché sì e basta, lo fanno, e le azioni di politica sanitaria dovrebbero partire dai fatti, dalla realtà, non dai desideri magari un po’ bigotti di qualcuno.
Per questi uomini la PrEP può rappresentare la differenza tra una fase della propria vita e un’infezione per tutta la vita, e questo studio indica ancora una volta come la popolazione che si avvicina alla PrEP sia particolare: lo fa perché percepisce il proprio rischio. La PrEP è un indicatore e un sostegno, alla faccia di chi ne dà una lettura meramente moralistica.

Infine: questo post nasce da una segnalazione di Dora, senza cui a me la notizia sarebbe sfuggita, e che vorrei, prima di questa pausa estiva, ringraziare ancora una volta, perché anche su questo ultimo IAS ha fatto un lavoro folle di documentazione, una roba che tanto per cambiare si vede solo qui su HIVforum e forse su qualche portalone globale…

Credit per le slide: http://www.natap.org/2017/IAS/IAS_47.htm


HIVforum ha bisogno anche di te!
se vuoi offrire le tue conoscenze tecniche o linguistiche (c'è tanto da tradurre) o sostenere i costi per mantenere e sviluppare HIVforum, contatta con un PM stealthy e uffa2, oppure scrivi a staff@hivforum.info

Rispondi