STREGONI, CIARLATANI, FUFFARI. O DEL MONDO ALLA ROVESCIA

[Puzzle]

La fragilità mentale che porta una malattia (soprattutto se senza cure) spesso blocca la razionalità, cercando alternative. Io stesso che combatto giornalmente con un acufene invalidante, ho sborsato inutilmente qualche migliaia di euro fra vari aggeggi che mi "garantivano" di tornare al silenzio. Soprattutto perché in Italia non esiste nulla su questa patologia quando diventa invalidante. Poi ho conosciuto l'ATA e la TRI che mi hanno fatto riprendere la razionalità, ovvero che non ci sono cure, solo diversi palliativi con psicofarmaci e suoni, per conviverci. (Per me è un problema molto più grande che l'hiv).

La morale è che ci si deve sempre attenere alle fonti ufficiali, nonostante le critiche sulle Big Pharma (anche condivisibili) che spesso fanno intraprendere strade sbagliate.

[Dora]

Rigurgiti di un passato che non passa

Simon & Schuster, eh, mica Macrolibrarsi (la fuffa assortita) o Salus Infirmorum (Mastrangelo).
Benvenuti nel 1990!




AIDS Denialism Is Still Deadly in 2023

E adesso torna questo rigurgito del passato, Rebecca Culshaw. E pubblica le sue schifezze non presso un editore di nicchia in qualche lingua inaccessibile, ma in inglese e presso uno dei più grandi editori del mondo.
E mi si riaprono ricordi sull'editore Frontiers e sull'articolo di Patricia Goodson.

Frontiers in Public Health e gli obblighi dell'open access

In questo momento, quello che resta del movimento negazionista dell'HIV/AIDS sta sicuramente gongolando, perché ha segnato un punto importante, proprio in una fase storica di completo disarmo del piccolo gruppo di scienziati e attivisti che l'hanno contrastato.
Non è un bell'episodio ed è ricco di implicazioni che dovrebbero allarmare tutti.
Dovremo continuare a seguire l'evolversi della vicenda.

E infatti ...



Ieri ACT UP New York ha scritto una lettera a Jonathan Karp, presidente di Simon & Schuster, chiedendogli di rinunciare alla distribuzione del libro negazionista di Rebecca Culshaw, che è previsto in uscita la settimana prossima.
La lettera è firmata da associazioni di lotta all'AIDS, attivisti americani, istituzioni mediche e di ricerca (le firme al link).
La lettera è questa:



Mark S. King, che ne scrive su POZ, commenta:

It might be argued that the best plan of action would be to simply ignore the book and let it join the junkheap of similarly outrageous notions in HIV/AIDS history. But that runs counter to the very foundation of HIV activism.

We don’t ignore dangerous developments. We fight back.

Sembra di essere tornati indietro di 10, 20 o 30 anni.

[Dora]

Al momento, ancora nessuna risposta da parte di Simon & Schuster.

[Dora]

Simon & Schuster non dà alcun peso alle proteste degli attivisti, dichiara a Salon di essere un mero distributore di decisioni editoriali altrui (nella fattispecie, Skyhorse), sulle quali non può permettersi di sindacare, e grazie a questo penoso e ipocrita scarico di responsabilità da ieri il libro di Culshaw è in distribuzione.





GLAAD, ACT UP NY UNITE IN PROTEST AT SIMON & SCHUSTER HEADQUARTERS OVER AIDS DENIALISM BOOK RELEASE


Si potrebbe fare qualche riflessione su quale sia oggi la capacità degli attivisti della lotta contro l'AIDS di incidere sulla realtà, ma è ormai tristemente chiaro a tutti che a ben pochi questo ancora importi. Men che meno, ai frequentatori dell'HIVforum (tranne che ai soliti due o tre che conoscono la storia, ben inteso).

[Dora]

KENNETH WITWER, Johns Hopkins University School of Medicine, e RUY RIBEIRO, Los Alamos National Laboratory, hanno smontato il libro di Culshaw e pubblicato il loro debunking su AIDSTruth (resuscitato per l'occasione, dopo che nel 2015 chi ha creato il benemerito sito ha deciso che il negazionismo dell'AIDS era morto e se ne potevano tutti andare in pensione):

A short critique of the more egregious errors committed by Dr. Rebecca Culshaw in her book Science Sold Out: Does HIV Really Cause AIDS, and associated with the name of The University of Texas at Tyler

[uffa2]

comunque è un'angoscia, il ritorno della "teoria della montagna di <edit automatico>": ogni volta una fatica immane per smentire stronzate già smentite, spiegare le basi di tutto quanto e cercare di evitare che l'orologio della storia torni di nuovo indietro... con la coscienza che è un sacrificio eroico di mera testimonianza perché tanto questi andranno avanti imperterriti...

[Dora]

comunque è un'angoscia, il ritorno della "teoria della montagna di <edit automatico>": ogni volta una fatica immane per smentire stronzate già smentite, spiegare le basi di tutto quanto e cercare di evitare che l'orologio della storia torni di nuovo indietro... con la coscienza che è un sacrificio eroico di mera testimonianza perché tanto questi andranno avanti imperterriti...

Sì, sembra un film di zombie di quart'ordine, visto e riproposto più e più volte.
Non ho ancora letto il libro di Culshaw, ma il debunking di Witwer () mi fa pensare che sarà uno strazio inutile, perché lei non si è neppure data la briga di cercare un argomento, un solo argomento, nuovo. Si è limitata a ripetere scemenze e menzogne che hanno più di trent'anni, che risalgono prevalentemente a Duesberg, e che sono state smascherate e smentite centinaia di volte.
Quello che mi ha intrigato, però, nel debunking di Witwer e Ribeiro, è la sezione dedicata alle scempiaggini matematiche e statistiche, financo aritmetiche: quelle, da parte di una matematica di origine e di professione ... beh ... sono notevoli. Passi che non capisca niente di virologia o di epidemiologia, ma neppure l'aritmetica elementare e la statistica for dummies?!

D'altra parte, dal momento che è una pura operazione di propaganda, che ci sia coerenza negli argomenti, novità nelle prove, intelligenza nei ragionamenti non conta. Quel che conta è sollecitare la paranoia dei lettori, che sono già comunque molto ben disposti a trangugiare qualunque parola confermi i loro pregiudizi e le loro paure.