Codice 020: una domanda per Nadir e le altre associazioni

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Dora
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Codice 020: una domanda per Nadir e le altre associazioni

Messaggio da Dora » mercoledì 4 settembre 2013, 6:50

Nel numero 63 di Delta, la newsletter di Nadir, oltre ad interessanti articoletti che vanno da brevi notizie dal congresso IAS dello scorso luglio, alle interazioni fra sostanze ad uso ricreazionale e farmaci antiretrovirali, ad uno stupefacente elogio di un rimedio omeopatico (la Nux Vomica) che sarebbe efficace contro la qualunque, un breve articolo sul codice di esenzione 020 ha attirato la mia attenzione.
È a pagina 13 del PDF, è firmato da Giancarlo Condoleo della LILA e si intitola "CODICE 020: UN MARCHIO PER I SIEROPOSITIVI?".
Vi si raccontano i timori di molti sieropositivi che questo codice possa costituire una falla nella protezione della loro sacrosanta privacy e di come questa paura spinga alcuni a scegliere di non usufruire dell'esenzione che spetta loro di diritto e di pagarsi le prestazioni mediche.
Fin qui, cose tristemente note.
Ma quello che mi ha colpito è la conclusione dell'articolo, che vi riporto:

  • Possibile che nessuno abbia pensato ad un sistema alternativo che consenta al cittadino di godere dei suoi diritti senza essere “marchiato”?


Ora, la mia domanda alle associazioni che siedono nella Commissione AIDS è questa:

  • A chi spetta fare uno sforzo di fantasia e proporre una soluzione praticabile?
    Al Legislatore, che notoriamente non dorme di notte pensando alle angosce dei sieropositivi?
    Ai sieropositivi sparsi in giro per l'Italia, che non hanno nulla da fare tutto il giorno?
    Oppure forse alle associazioni che, non è ben chiaro a che titolo e su mandato di chi, questi sieropositivi sostengono di rappresentarli?



uffa2
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Re: Codice 020: una domanda per Nadir e le altre associazion

Messaggio da uffa2 » mercoledì 4 settembre 2013, 8:41

Credo che si tratti di un caso di “trascinamento” di una metodologia divenuta obsoleta e, oramai, dannosa.
L’indicazione numerica del codice di esenzione, al di là di tutto, introduce una possibilità di errore nella corretta imputazione delle casuali di esenzione nei sistemi di ogni Servizio Sanitario Regionale perciò, così come gli altri dati ancora inseriti “a mano”.
Oggi ci sono le tecnologie per cambiare radicalmente la ricetta, facendo sì che non si spendano tempo e soldi per la loro registrazione e controllo, e garantendo così privacy e risparmi per tutti, infatti è incorso la sperimentazione-adozione della cd. “ricetta elettronica”. Sulla falsariga di quello che già accade per i certificati di malattia, al paziente verrà dato solo un codice numerico: con quel codice il paziente si presenta in farmacia e lì, sul computer del farmacista, apparirà la lista dei farmaci da ritirare.
Confidiamo che, con questa innovazione, già che ci siamo, il ministero eviti di dire al farmacista più di quello che allo stesso serve sapere…
http://www.salute.gov.it/portale/temi/p ... menu=vuoto
http://www.consumatorenews.com/008782_c ... lettronica


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Dora
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Re: Codice 020: una domanda per Nadir e le altre associazion

Messaggio da Dora » mercoledì 4 settembre 2013, 10:26

uffa2 ha scritto:Oggi ci sono le tecnologie per cambiare radicalmente la ricetta (...)
Davvero sarebbe così facile venire incontro alle preoccupazioni per la privacy di tanti cittadini?!
E allora non mi resta che avanzare una sommessa proposta:
  • Fuori dalla Commissione AIDS chi alza gli occhi al cielo, aspettandosi che altri si assumano le sue proprie responsabilità e spazio a persone nuove, con idee creative su come affrontare i problemi e un maggior senso del dovere che il proprio ruolo impone.
Oppss, scusate, stavo sognando! Dimenticavo che nella CNA si entra per cooptazione politica.



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Re: Codice 020: una domanda per Nadir e le altre associazion

Messaggio da uffa2 » mercoledì 4 settembre 2013, 10:49

Dora ha scritto:Davvero sarebbe così facile venire incontro alle preoccupazioni per la privacy di tanti cittadini?!
sì... e sarebbe (sarà?) il classico esempio di più piccioni con una fava: privacy, riduzione dei costi di gestione documentale, controllo sulle prescrizioni, gestione delle risorse, programmazione...
Dora ha scritto:Dimenticavo che nella CNA si entra per cooptazione politica.
È il modello dello Stato corporativo: non bastano le ipertrofiche strutture della nostra Pubblica Amministrazione, né le commissioni parlamentari corrispondenti a ogni articolazione del potere esecutivo, con cui dovrebbero interagire i rappresentanti degli interessi dei cittadini, no, ci vuole un team di “superconsulenti” per ogni attività, in modo da coinvolgere, legare, co-responsabilizzare; alla fine tutti fanno parte della macchina e nessuno alza più la voce.


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Re: Codice 020: una domanda per Nadir e le altre associazion

Messaggio da Dora » mercoledì 4 settembre 2013, 11:00

uffa2 ha scritto:
Dora ha scritto:Davvero sarebbe così facile venire incontro alle preoccupazioni per la privacy di tanti cittadini?!
sì... e sarebbe (sarà?) il classico esempio di più piccioni con una fava: privacy, riduzione dei costi di gestione documentale, controllo sulle prescrizioni, gestione delle risorse, programmazione...
Mi fido di te. Di 'ste cose non so nulla, gli aspetti tecnici per me sono più complicati del cinese, e mi appassiona esclusivamente la questione dei diritti violati.
La stessa che interessa alle associazioni, I suppose.
Dimenticavo che nella CNA si entra per cooptazione politica.
È il modello dello Stato corporativo: non bastano le ipertrofiche strutture della nostra Pubblica Amministrazione, né le commissioni parlamentari corrispondenti a ogni articolazione del potere esecutivo, con cui dovrebbero interagire i rappresentanti degli interessi dei cittadini, no, ci vuole un team di “superconsulenti” per ogni attività, in modo da coinvolgere, legare, co-responsabilizzare; alla fine tutti fanno parte della macchina e nessuno alza più la voce.
Non voglio esprimermi sulla scarsa democraticità e sull'estrema opacità dei meccanismi di cooptazione, che sono più adatti a regimi non democratici oppure alla bocciofila del Vigentino, e che in genere portano alla cooptazione del più immanicato invece che del più meritevole (mi sono espressa, lo so!).
Il problema è che questi “superconsulenti” dovrebbero - in base al loro ruolo - appunto consigliare. Invece alzano devotamente gli occhietti al cielo e si chiedono "Possibile che nessuno abbia pensato ad un sistema alternativo che consenta al cittadino di godere dei suoi diritti senza essere “marchiato”?"

Ma chi ci deve pensare a questo sistema alternativo, benedetto Iddio?!



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Re: Codice 020: una domanda per Nadir e le altre associazion

Messaggio da uffa2 » mercoledì 4 settembre 2013, 13:25

Fino a qualche anno fa, era oggettivamente complesso chiedere una codifica neutra ma ora, visto che Medici di Medicina Generale e farmacie sono in rete e che i Medici di Medicina Generale sono costretti a emettere le ricette usando il PC, direi che il protrarsi della stessa “sperimentazione” è ingiustificato e che il ritardo nell’adozione sistematica e diffusa è un danno per tutti.


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Re: Codice 020: una domanda per Nadir e le altre associazion

Messaggio da zimbra » giovedì 5 settembre 2013, 9:01

Dora ha scritto:
uffa2 ha scritto:
  • Fuori dalla Commissione AIDS chi alza gli occhi al cielo, aspettandosi che altri si assumano le sue proprie responsabilità e spazio a persone nuove, con idee creative su come affrontare i problemi e un maggior senso del dovere che il proprio ruolo impone.

    [sizene politica.[/size]


a questo punto sorge spontanea la domanda, chi sono queste persone creative, disinteressate ed illuminate? ne conosci qualcuna? o è semplicemente un'autocandidatura?



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Re: Codice 020: una domanda per Nadir e le altre associazion

Messaggio da uffa2 » giovedì 5 settembre 2013, 9:19

Al netto della “sottile” vena polemica nella domanda a Dora, così impercettibile che solo un malizioso come me riesce a vederla, credo che la risposta sia no.
Anzitutto perché il sistema è fondato sulla cooptazione istituzionale: non si viene nominati per il curriculum personale ma perché si rappresentano organizzazioni, e questo cui Dora contribuisce –come più volte ripetuto- è un forum, l’esatto opposto di un’organizzazione.
E poi Dora nelle sue parole aveva già indicato come non avesse particolare vicinanza alle tecnicalità delle ricette attuali e future, e come il suo fosse un discorso sugli obiettivi di chi partecipa alla Commissione Nazionale AIDS: posto che il contributo di questa commissione continua a essere misterioso ai più, ancora più misterioso pare essere il contributo delle associazioni a questa commissione.
Qui, magari, io ho un punto di vista più “moderato” rispetto ad altri, ma resta il fatto che le associazioni continuano a non mostrare (non dico non facciano: non mostrano) il loro ruolo di rappresentanti di interessi; il tempo eroico delle battaglie è finito, grazie a Dio, con la diffusione della HAART, e ora due cose dovrebbero fare le associazioni: “convincere” lo Stato a fare prevenzione e ad adottare misure concrete contro i pregiudizi e le discriminazioni. Io non vedo prevenzione e il caso ricette mi pare un vulnus alla battaglia contro il pregiudizio e la discriminazione.


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Re: Codice 020: una domanda per Nadir e le altre associazion

Messaggio da davidino85 » giovedì 5 settembre 2013, 22:04

a questo punto sorge spontanea la domanda, chi sono queste persone scassa**********, che con disinteresse e illuminazione vengono a fare della sterile polemica? zimbra tu cosa ne pensi? ne conosci qualcuna? o era semplicemente un'autocandidatura?



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Re: Codice 020: una domanda per Nadir e le altre associazion

Messaggio da davidino85 » giovedì 5 settembre 2013, 22:05

...dimenticavo la creatività... perchè c'è pure quella insieme all'illuminazione e al disinteresse...



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