È a pagina 13 del PDF, è firmato da Giancarlo Condoleo della LILA e si intitola "CODICE 020: UN MARCHIO PER I SIEROPOSITIVI?".
Vi si raccontano i timori di molti sieropositivi che questo codice possa costituire una falla nella protezione della loro sacrosanta privacy e di come questa paura spinga alcuni a scegliere di non usufruire dell'esenzione che spetta loro di diritto e di pagarsi le prestazioni mediche.
Fin qui, cose tristemente note.
Ma quello che mi ha colpito è la conclusione dell'articolo, che vi riporto:
- Possibile che nessuno abbia pensato ad un sistema alternativo che consenta al cittadino di godere dei suoi diritti senza essere “marchiato”?
Ora, la mia domanda alle associazioni che siedono nella Commissione AIDS è questa:
- A chi spetta fare uno sforzo di fantasia e proporre una soluzione praticabile?
Al Legislatore, che notoriamente non dorme di notte pensando alle angosce dei sieropositivi?
Ai sieropositivi sparsi in giro per l'Italia, che non hanno nulla da fare tutto il giorno?
Oppure forse alle associazioni che, non è ben chiaro a che titolo e su mandato di chi, questi sieropositivi sostengono di rappresentarli?