Re: Lettera aperta di LILA a Beppe Grillo contro negazionism
Inviato: venerdì 26 luglio 2013, 1:28
Ancora la semplificazione in forma bidimensionale della realtà che il complottismo offre su un bel vassoio d'argento a chi non riesce a concepirne l'imprevedibilità e la complessità seduce. L'assunto di questi sedicenti modelli è sempre lo stesso: ci vogliono fregare! Tu non lo sai perché sei buono ma al mondo non esistono epidemie, non esiste fame e dolore, niente accade per caso e se qualcosa sfugge ad una fuorviante concezione ordinata della vita è senza dubbio attribuibile al male perpetrato da chi ha enormi e segreti interessi nel farlo. Bada bene, non sono tipo che dia fiducia senza porsi delle questioni. Al contrario sono un indeciso cronico e tendo al sospetto con facilità ma, pur non affermando che interessi economici e altre zozzerie non abbiano un bel ruolo determinante a questo mondo, avverto queste teorie come un grossolano modo di trovare risposte a questioni che forse risposte non hanno. Tirare fuori la solita carta che non cercare risposte a tutte le domande di cui molte attualmente potrebbero semplicemente non averne sia funzionale a quel sistema corrotto non mi convincerà. Guarda caso perché tutte quelle risposte, assecondando certe logiche, conducono senza eccezione ad un male assoluto che ci tiene in scacco. Questo, oltre ad essere un modello ultra pessimistico (e consolotorio per chi così si sente assolto da ogni responsabilità), è venato di un moralismo degno del peggior medioevo.
Continuo a credere che non tutte le risposte ci siano date e che certe incongruenze, forse tali solo ai miei occhi in quanto totalmente ignorante in materia, attendano probabilmente delle risposte che forse arriveranno col tempo. Ad esempio non mi capacito di come a volte questo virus appaia fin troppo virulento e non conceda un solo secondo di distrazione (come mi è capitato contraendolo) ed altre invece (esperienza diretta col mio compagno) non si trasmetta neppure dopo ripetuti rapporti non protetti (prima che venissi a conoscenza del mio stato sierologico). Arrivo, con una certa arroganza, ad ipotizzare concause non ancora del tutto approfondite che magari ne favoriscano la trasmissione e che, continuo con le speculazioni, forse agiscono come cavalli di escort (edit automatico) ma non arrivo a negare mai l'esistenza dell'infezione stessa. Come si potrebbe farlo di fronte a chi muore per davvero e che per davvero fino alla fine ha visto esaurire le proprie difese immunitarie. Quando si afferma che esistono sieropositivi all'HIV che sopravvivono alla latenza senza l'ausilio di cure bisognerebbe dimostrarlo. Chi sono? Dove sono? Fino a prova contraria non c'è un dissidente sopravvissuto negli anni e il peggio è che proprio le superstizioni continuando a sopravvivere alimentano un danno che ci coinvolge tutti.
Continuo a credere che non tutte le risposte ci siano date e che certe incongruenze, forse tali solo ai miei occhi in quanto totalmente ignorante in materia, attendano probabilmente delle risposte che forse arriveranno col tempo. Ad esempio non mi capacito di come a volte questo virus appaia fin troppo virulento e non conceda un solo secondo di distrazione (come mi è capitato contraendolo) ed altre invece (esperienza diretta col mio compagno) non si trasmetta neppure dopo ripetuti rapporti non protetti (prima che venissi a conoscenza del mio stato sierologico). Arrivo, con una certa arroganza, ad ipotizzare concause non ancora del tutto approfondite che magari ne favoriscano la trasmissione e che, continuo con le speculazioni, forse agiscono come cavalli di escort (edit automatico) ma non arrivo a negare mai l'esistenza dell'infezione stessa. Come si potrebbe farlo di fronte a chi muore per davvero e che per davvero fino alla fine ha visto esaurire le proprie difese immunitarie. Quando si afferma che esistono sieropositivi all'HIV che sopravvivono alla latenza senza l'ausilio di cure bisognerebbe dimostrarlo. Chi sono? Dove sono? Fino a prova contraria non c'è un dissidente sopravvissuto negli anni e il peggio è che proprio le superstizioni continuando a sopravvivere alimentano un danno che ci coinvolge tutti.