Mentre è partita
la campagna di retroguardia di NPS contro
la PrEP, con
la Iardino all'attacco in
ben due articoli su
Quotidiano Sanità, il resto del mondo corre, corre.
Io, per parte mia, non faccio che chiedermi: ma perché impedire ad altri di beneficiare di
ogni strumento, anche farmacologico, che
la scienza ci offre per prevenire l'infezione? Se Iardino e chi
la pensa come lei sono contrari e pensano che
la prevenzione dell'HIV debba continuare a basarsi solo sul condom, si regolino in questo modo nella loro vita sessuale. Ma con che diritto impediscono a chi
la pensa diversamente di agire sulla base delle proprie convinzioni?
A me sembra lo stesso atteggiamento mentale di chi è contrario al matrimonio fra persone dello stesso sesso e fa opera di lobbying per impedire che si arrivi finalmente a superare questa indecente ingiustizia del nostro ordinamento. Insomma, non vedo una grande differenza fra
la vacca sacra della famiglia naturale e quella della prevenzione solo attraverso il condom (o l'astinenza).
In questa intervista rilasciata a Fred Schaich al CROI, Joel Gallant definisce
la PrEP un "qualified success" e arriva a sostenere che "dopo questo congresso, le persone che continuano a stroncare
la PrEP verranno viste come una specie di anti-vaccinisti del nostro movimento".